Asta frequenze TV, superato target di 2,4 miliardi

In una fase delicata come quella attuale, per le casse dello stato giunge una buona notizia, perchè è stato formalmente superato il dato dei 2,4 miliardi di euro previsti come introiti minimi per l’assegnazione all’asta delle frequenze analogiche liberate con il passaggio al digitale terrestre. Tali frequenze si renderanno disponibili per gli operatori della telefonia mobile e infatti hanno presentato offerte Tim, Vodafone, Wind e H3G.

Le offerte consegnate in busta chiusa ammontavano alla cifre complessiva di 2,3 miliardi, appena sotto l’obiettivo minimo dei 2,4 miliardi del governo. Tuttavia, grazie ai cosiddetti rilanci, ossia alla possibilità di ciascun operatore di offrire di più rispetto alla propria offerta già indicata in busta o di quella degli altri operatori, con avanzamento minimo del 3% sul prezzo, la cifra è lievitata di ulteriori 223 milioni di euro, portando gli introiti già certi per lo stato a 2,523 miliardi, cioè 123 milioni in più sul target minimo previsto.

La conseguenza immediata è che non ci saranno tagli ad altre voci di spesa, che erano state mese in conto dal ministero delle finanze, nel caso in cui non si fossero raggiunti i 2,4 miliardi. Anzi, grazie al trend, potranno essere iscritte a bilancio entrate superiori alle attese, a beneficio delle casse statali.

Oggi, alle ore 11, è stata prevista un’ulteriore seduta di rilanci. A quanto si apprende dal ministero per lo sviluppo economico, gli operatori si sarebbero concentrati quasi tutti sul lotto per l’assegnazione della frequenza 800 MHz, mentre l’interesse è stato molto più contenuto per il lotto della 2600 MHz e nullo per la banda di 1800 MHz, quella che potrebbe interferire con il digitale di La7.

La speranza è che si arrivi oltre la soglia dei 3 miliardi, obiettivo che sembra raggiungibile, anche per le stesse dichiarazioni dagli ambienti Telecom, che pur avendo annunciato un impegno per 600 milioni, ora l’azienda avrebbe preso in considerazione una cifra molto superiore, intorno al miliardo di euro.

 

Impostazioni privacy