Germania, vacilla governo della Merkel

Il voto di due giorni fa nel Land orientale del Mecklemburg-Vorpommern è stato forse la goccia che farà traboccare il vaso, perchè è da due anni che i partiti al governo federale, la CDU di Angela Merkel e gli alleati della FDP, incassano una sconfitta dietro l’altra e con un trend inarrestabile. I liberali della FDP rischiano serissimamente di restare fuori dal Bundestag alle prossime elezioni, dopo avere raggiunto soltanto due anni fa il record di consensi al 14%. Oggi viaggiano ampiamente sotto la soglia del 5%, la percentuale minima per essere rappresentati al Parlamento nazionale o nelle assemblee regionali. E solo tra meno di due settimane, esattamente il 18 settembre, è fissata un’altra data elettorale che potrebbe fare la differenza: quella per l’elezione locale nella città-stato di Berlino, la capitale tedesca.

Si preannuncia un’ennesima sconfitta, che potrebbe portare il governo federale a una vera e propria crisi di leadership, dato che i malumori interni alla stessa CDU-CSU sono tanti e crescenti.

L’unico punto di forza del cancelliere Merkel è l’assenza di un Maradona in panchina, per dirla calcisticamente. Non vi sarebbero, cioè, leader alternativi e, se fino a qualche tempo fa l’astro nascente dei conservatori era il giovane rampante zu Guttenberg, ex ministro della difesa, la sua scopiazzatura della tesi di laurea, scoperta dai media (per caso?), è stata alla base della sua caduta negli inferi. Oggi neppure se ne parla più, eppure sarebbe stato l’unico accreditato a succedere a Frau Merkel.

E la crisi politica in Germania non aiuta la stabilità in Europa, sia sul fronte dei mercati che su quello delle istituzioni centrali. L’ondata di panico in borsa di questo inizio di settimana è data anche per la debolezza della leadership tedesca, che viene svuotata di credibilità proprio dall’elettorato di Germania.

Ma la cancelliera si mostra fiduciosa e invita tutta la coalizione di governo a restare unita, perchè non è il momento delle divisioni, afferma. E nel partito i dubbi sulla sua capacità di guidare il governo fino alla scadenza naturale del 2013 sono tanti, ma proprio l’eccessiva debolezza della CDU-CSU rappresenta la spinta maggiore a fare quadrato attorno alla cancelleria.

Ma il 29 settembre il Bundestag dovrà votare l’approvazione del nuovo fondo europeo di stabilità, l’Efsf. Si pronostica un risultato in bilico. Se la maggioranza dovesse uscire sconfitta dal voto, non si esclude che possa essere la fine dell’era Merkel.

 

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