Svizzera fissa cambio franco-euro a 1,20

La Schweizerische National-Bank, la banca centrale svizzera, ha fissato il tasso di cambio tra il franco e l’euro, in modo tale da evitare la prosecuzione dell’apprezzamento della valuta elvetica, alla base di allarme per l’economia confederale. E’ accaduto, infatti, che in questi ultimi mesi, in seguito alle tempeste finanziarie che stanno travolgendo l’Eurozona e gli USA, gli investitori abbiano preferito spostare grossi volumi di denaro verso beni-rifugio come l’oro o anche valute ritenute sicure, come il franco svizzero, appunto.

E la valuta elvetica si era apprezzata di circa il 40% negli ultimi venti mesi, comportando problemi all’export e alla stessa cassa previdenziale, che opera investimenti in valuta straniera, riportando perdite consistenti. Addirittura, con decisione che non veniva più assunta dagli anni Settanta, si è stabilito che i risparmiatori stranieri, che effettuano depositi in valuta svizzera, saranno soggetti a un’imposta proporzionale proprio al deposito, in modo da scoraggiare la domanda di franchi.

Ma malgrado la riduzione del tasso di sconto, gli effetti erano stati piuttosto limitati. Si pensi che in data 9 agosto, il franco aveva persino sfiorato la parità con l’euro. Così, come già preannunciato da settimane, la banca centrale ha deciso di imporre un tasso di cambio massimo, stabilito nel rapporto di 1,20 franchi per ciascun euro. 

Con un comunicato, la SNB ha chiarito che non verrà in alcun modo accettato un tasso di cambio superiore (inferiore alla soglia di 1,20) e si è detta pronta ad acquistare valuta straniera in quantità illimitata.

La prima reazione del mercato dei cambi è stata decisa. L’euro, che era scivolato a 1,127o contro il franco, si è apprezzato fino ad arrivare a 1,20, il tasso desiderato da Zurigo.

 

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