Roma, il Gemelli la rimanda a casa: partorisce bimba morta

Doveva essere il giorno più bello della sua vita, quello in cui dava alla luce la sua bambina: invece per una donna di Roma si è trasformato in una tragedia. La partoriente potrebbe essere stata l’ennesima vittima della malasanità italiana: il giorno prima si era, infatti, recata all’ospedale Gemelli di Roma ma era stata mandata a casa nonostante avesse superato da quattordici giorni il termine di 40 settimane. Era il 12 settembre e la notte stessa la donna è dovuta correre in ospedale perché le erano arrivate le doglie: quando però i medici l’hanno presa in cura, il cuore della sua piccola non batteva più.

Sul caso la Procura di Roma ha avviato un’indagine, mentre Leoluca Orlando, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari, ha chiesto una relazione alla governatrice del Lazio Renata Polverini che è anche commissario della sanità laziale.

Secondo quanto contenuto in una nota della commissione, la donna si era presentata il 3 settembre, data in cui scadevano i termini della gravidanza, al Gemelli dove le è stato suggerito di fare una visita di controllo ogni due giorni. Le visite sono avvenute con cadenza regolare fino all’11 settembre: il 12 settembre è stata avanzata l’ipotesi di un ricovero, che però è stato rimandato al giorno successivo.  Nella notte tra il 12 e il 13 settembre però la situazione è precipitata: la donna è stata colta da doglie e una volta recatasi all’ospedale ha partorito una bambina morta.

La commissione parlamentare presieduta da Orlando chiede ora chiarezza sulla vicenda mentre la Polverini aspetta una relazione dall’ospedale e intanto invita alla cautela perché “stiamo parlando di una struttura di eccellenza e c’è la necessità di muoversi con la massimaprudenza”. Non mancano però le polemiche e le accuse al sistema sanitario laziale: il Codici (centro per il diritto del cittadino) presenterà un esposto alla procura e ha annunciato che si costituirà parte civile in un eventuale processo. In base ai dati contenuti nel Rapporto della commissione d’inchiesta sulla sanità, scrive il Codici in una nota, “dall’aprile 2009 a gennaio 2011 ci sono stati diciannove presunti errori sanitari,  con la morte di 11 persone e tredici casi di malasanità”: numeri inquietanti a cui qualcuno dovrà dare una spiegazione.

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