Aumento Iva 2011: brutte sorprese alla cassa

Si entra in un negozio, si sceglie l’articolo di interesse al prezzo indicato nel cartellino, ma poi alla cassa il negoziante applica un piccolo soprapprezzo legato all’aumento dell’aliquota Iva ordinaria, dal 20% al 21%. Questo è quanto denuncia in data odierna la Federconsumatori citando le numerose segnalazioni e telefonate di protesta ricevute da cittadini che hanno fatto presente come sia stato loro chiesto alla cassa un prezzo maggiorato rispetto a quello proposto a scaffale in base proprio alla giustificazione legata all’aumento dell’imposta sul valore aggiunto. Di riflesso la Federconsumatori, in virtù di questi comportamenti, ha già fatto sapere sia di rivolgersi all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato (Antitrust) per pratica commerciale scorretta, sia alla magistratura.

Il rischio reale, peraltro ampiamente previsto proprio dalle Associazioni dei Consumatori, è quello di speculazioni selvagge sui prezzi anche attraverso degli arrotondamenti rispetto alla reale entità dell’aumento dell’Iva. Anche il Codacons, contro il rischio di veri e propri arrotondamenti selvaggi, ha già fatto sapere d’essersi mobilitato rivolgendosi alla Guardia di Finanza visto che si teme che i prezzi possano nuovamente impennarsi al pari di quanto avvenuto in passato con il passaggio dalla lira all’euro.

Il tutto mentre i prezzi dei carburanti, proprio per effetto dell’aumento dell’aliquota Iva ordinaria, sono nuovamente schizzati alle stelle; al punto che di questo passo l‘inflazione difficilmente si manterrà sotto il livello del 3%. Con i carburanti più cari ad aumentare saranno infatti i generi alimentari, anche quelli con l’aliquota Iva ridotta, per effetto dei maggiori costi del trasporto su gomma.

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