Tremonti al lavoro, ma a Roma aria di suo “contenimento”

Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, è stato a Washington, dove ha partecipato ai lavori del G-20. Subito dopo ha parlato con il ministro delle finanze di Israele, Yuval Steinitz. Insomma, giornate consuete per il responsabile di via XX Settembre, che non ha mancato di esporre le sue analisi e riflessioni sulla crisi dei mercati, dinnanzi ai giornalisti stranieri.

Tremonti ha affermato che nel 2008, a Washington, ci fu la crisi dell’America, che l’America ha saputo affrontare e gestire. Oggi, la stessa crisi si ripresenta in Europa e spetta alla Germania stabilire se voglia investire nell’Europa o meno. Tutto, ha aggiunto, dipende dalla Germania, dalla sua incertezza o meno sul da farsi.

Ma mentre l’agenda del ministro viene rispettata come se nulla fosse, a Roma si parla insistentemente di sue possibili dimissioni, anche se pare che lo stesso Tremonti abbia tirato dritto e affermato di non avere intenzione di lasciare. Ma dopo la sua assenza rumorosa in aula, per il caso Milanese, sono ormai tantissimi a chiedere la sua testa. Lo stesso premier e molti dei suoi ministri e collaboratori starebbero studiando la creazione di una cabina di regia, un team di lavoro, che dovrebbe affiancare Tremonti nella gestione dell’economia.

Si parla anche di spacchettare il super-ministero, ma la cosa sarebbe molto farraginosa, perchè si passerebbe per le anguste vie del Quirinale. E allora l’ipotesi che le misure di Tremonti, a partire dal rilancio della crescita, siano co-gestite dai rappresentanti della maggioranza, è sempre più realistica. Bisogna vedere se il ministro accetterà.

 

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