Posso comprare tè giapponese dopo Fukushima?

Visto i numerosi articoli che scrivo facendo un chiaro richiamo al tè giapponese, ho scelto di offrire una panoramica generale sul tè proveniente dal Giappone attualmente in commercio in Italia dopo la catastofre di Fukushima.
Numerosi consumatori di tè, infatti, hanno iniziato a temere il rischio di contaminazione radioattiva delle piantagioni, decidendo così di non acquistare più il tè nipponico.
Come premessa, è importante sapere che il tè giapponese attualmente venduto in Italia è quello prodotto nelle annate precedenti al 2011; quello più fresco si riferisce alla raccolta del 2010, dunque sia negli acquisti al dettaglio sia per il tè servito, per il consumatore finale non ci sono problemi di alcun genere.

Inoltre, dopo l’accaduto, è stato stabilito il blocco totale delle importazioni dal Giappone, come misura cautelare, non profilandosi una situazione d’emergenza in quanto in Europa esistono ampie scorte di tè giapponese del 2010.

Un ulteriore elemento da tenere presente, soprattutto da parte degli amanti del tè giapponese, è la storia del consumo del tè in Giappone inizialmente importato dalla Cina. Ancora oggi sono prodotte in Cina eccellenti qualità di tè verde, molto apprezzate e importate anche dai giapponesi, anche perchè, il territorio del Giappone destinato alla coltivazione del tè è meno vasto di quanto richiede la domanda di consumo, molto sviluppata nel Paese.

E così, se non venissero riconsiderate le decisioni sull’importazione dal Giappone del tè sulla base di nuove valutazioni, avremo modo di degustare le ottime varietà di tè verde cinese, continuando a godere di questa meravigliosa bevanda.

Impostazioni privacy