Gli Automobil Club europei bocciano i tassisti della capitale

I taxi nella capitale sono costosi, i conducenti non rispettano i limiti di velocità, tagliano i semafori rossi ed effettuano lunghe deviazioni dal percorso. Risultato?

I taxi  della capitale sono i peggiori d’Europa. Lo dice uno studio realizzato da 22 Automobil Club europei, tra i quali l’Aci, realizzato in 22 città europee. Tra queste anche Roma. Nel mirino una “corsa” effettuata dalla stazione Termini alla fiera di Roma.

Pessima la performance del taxi preso a campione:  il conducente ha perso la strada due volte, con conseguente deviazione di quasi il 60 per cento, a fine del tragitto ha richiesto 69 Euro invece dei 62,90 euro indicati sul tassametro: “Un prezzo molto più alto rispetto ai circa 50 euro, per il percorso diretto, indicato dal listino prezzi del taxi”, si legge nel rapporto. Pessimo anche il servizio e il trattamento: “Il mezzo in questione non aveva l’aria condizionata, ma un motore molto rumoroso, un finestrino rotto e dei fazzoletti di carta usati, sparsi in giro”, si legge ancora nel rapporto. Fra le lacune del servizio taxi della capitale vi sono la difficoltà di incontrare tassisti che parlino l’inglese, l’indisponibilità di pagamento con la carta di credito, le destinazione errata e l’incapacità di fornire informazioni turistiche, oltre alla  scarsa cura delle vetture e allo spazio insufficiente per  i bagagli. 

Come Roma anche altre città europee. Bocciati anche i taxi di Amsterdam, Lussemburgo, Madrid, Praga e Vienna. Sufficienti sono invece quelli di Bruxelles, Ginevra, Amburgo, Oslo, Rotterdam, Salisburgo, Zagabria e Zurigo. Meritano invece un “buono”  quelli di Monaco, Colonia, Milano, Berlino, Parigi e Lisbona.

 

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