Lavoro a partita Iva contro le incertezze economiche

Trovare un lavoro stabile, con contratto a tempo indeterminato, in Italia è sempre più difficile. Le offerte di lavoro da parte delle imprese, infatti, ci sono, ma sono sempre più instabili e fatte di collaborazioni e di contratti co.co.pro, ovverosia di collaborazione coordinata e continuativa a progetto. Di conseguenza non sorprende come nello scorso mese di agosto del 2011 ci sia stato in Italia un sensibile incremento delle aperture di partite Iva. Certo, sono in tanti a puntare su se stessi avviando un’attività di lavoro autonomo, ma tanti altri vedono il lavoro a partita Iva come un vero e proprio ripiego, un rifugio temporaneo a quelle che sono le incertezze legate alla crisi ed alla congiuntura sfavorevole che pesa come un macigno anche sul mercato del lavoro in Italia.

E’ questa, al riguardo, la posizione della Confesercenti nell’affermare come ad aprire in prevalenza le partite Iva siano i giovani sotto i 35 anni e le donne, così come la maggior quota di giovani, che aprono una partita Iva, si registra nelle Regioni del Mezzogiorno dove la disoccupazione giovanile è alle stelle.

E sul tema del lavoro in queste ore a Roma è in corso una manifestazione della Cgil a difesa dei lavoratori del sistema della formazione e del pubblico impiego, che sono sempre più penalizzati dalle manovre finanziarie e dalla riduzione degli stanziamenti. Non a caso, in base ai dati forniti da FP e Cgil, dal 2008 al 2013 i dipendenti del pubblico impiego sono scesi in Italia di oltre 300 mila unità.

Impostazioni privacy