Blitz sul mercantile sequestrato: l’equipaggio è libero

Un blitz condotto da nuclei speciali delle forze armate inglesi, concordato con il ministro della Difesa italiana, Ignazio La Russa, ha liberato il mercantile Montecristo, che ieri era stato sequestrato dai pirati al largo della Somalia. L’operazione è stata messa in atto nell’ambito della missione Nato Ocean Shield, che mira proprio al contrasto della pirateria nel bacino somalo. L’annuncio del buon esito del blitz è stato dato dalla Farnesina tramite una dichiarazione in cui si esprime “viva soddisfazione” e si afferma che tutto si è risolto per il meglio “grazie all’intervento di due unità della marina militare degli Stati Uniti e del Regno Unito, che hanno operato sotto la direzione dell’ammiraglio italiano Gualtiero Mattesi”, che è alla guida della missione delle nazioni del Trattato Atlantico.

Il blitz è stato deciso al termine di un confronto tra il ministro della Difesa italiano La Russa e il suo corrispondente inglese, Liam Fox e il via libera è stato dato solo dopo che era stato escluso qualsiasi tipo di rischio per l’equipaggio. Rischio che effettivamente era ridotto al minimo, visto che l’equipaggio era all’interno della zona blindata della nave e non aveva alcun contatto con i pirati.

Appena si è diffusa la notizia della liberazione dei 21 membri dell’equipaggio del mercantile del gruppo D’Alesio, è scoppiata la gioia delle famiglie delle persone coinvolte. “Siamo felici, – il commento della figlia maggiore del comandante della nave Diego Scussat – so già che quando lo sentirò scoppierò a piangere”; contento anche il padre di Luca Giglioli, il più giovane dell’equipaggio, che racconta come ha passato la notte al lavoro per scacciare la tensione: “Ora siamo più tranquilli. Ho temuto che finisse male”. Soddisfazione è stata espressa anche dalla compagnia tramite una dichiarazione di un portavoce.

Intanto prima del blitz, il ministro della Difesa ha firmato un protocollo d’intesa con Confitarma per far sì che dieci nuclei della Marina Militare, ognuno dei quali composto da sei unità, si imbarchino sui mercantili italiani in transito nei mari dove è più alto il rischio di episodi di pirateria. Il servizio, che dovrà essere operativo nel più breve tempo possibile, sarà pagato dalla confederazione italiana degli armatori.

 

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