Di Pietro dai magistrati: “È in atto una compravendita di voti”

Di Pietro va all’attacco: in una conferenza stampa convocata in mattinata, il leader dell’Idv spiega che il partito sta predisponendo una nuova denuncia per la compravendita di voti dei parlamentari che la maggioranza sta mettendo in atto.

L’occasione per annunciare la nuova denuncia è l’incontro con la stampa, organizzato per presentare le 400mila firme raccolte per la sottoscrizione di una proposta di legge popolare che abolisca le Province; durante la conferenza l’ex pm ha spiegato come si sta muovendo il suo partito per mettere un argine a “una porcata politica”. Di Pietro ha infatti annunciato che l’Italia dei Valore ha presentato diverse denunce alla Procura di Roma contro il “disegno criminoso” che il governo Berlusconi sta portando avanti dallo scorso 14 dicembre, nel tentativo di far quadrare i conti della maggioranza: un disegno in cui si “comprano, vendono e ricattano i parlamentari”.

Il leader dell’Idv spiega come sia in atto una compravendita criminosa per tamponare la fuoriuscita dei parlamentari dei gruppi di Scajola e Pisanu: “Tecnicamente si definisce seguito di rapporto. Noi abbiamo già depositato due notizie di reato: una il 10 dicembre 2010 e l’altra il 13 dicembre dello stesso anno. A fine estate abbiamo trasmesso un seguito di rapporto e ora ne stiamo predisponendo un altro”. Secondo Di Pietro, infatti, c’è un “unico disegno criminoso”, che ha avuto inizio lo scorso dicembre e continua ancora oggi.

Di Pietro non entra nei dettagli, lasciando che sia la magistratura a fare le opportune verifiche, ma afferma come “indipendentemente dai reati penali”, si va configurando sicuramente un “reato politico” con un gruppo di parlamentari che si vendono al migliore offerente. Proprio per la situazione che vive oggi il Parlamento, l’ex pm ritiene che sia necessario “andare alle urne il prima possibile, per evitare che il governo produca ulteriori danni al Paese”; Di Pietro fa riferimento a quanto fatto da Zapatero in Spagna e sostiene che “in Italia un Parlamento di venduti e di comprati non può fare le riforme”; per il leader dell’Italia dei Valori l’unica cosa per la quale il governo Berlusconi potrebbe rimanere in carica, per un periodo limitato di tempo, è la modifica dell’attuale sistema elettorale.

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