Tariffe pubbliche 2011: rincari di fine anno

In linea purtroppo con le aspettative, anche negli ultimi tre mesi del 2011 in Italia la dinamica dei prezzi sarà tale che l’inflazione si attesterà sopra il livello del 3%. Questo, in particolare, stando alle previsioni formulate dall’Osservatorio “Prezzi e mercati” dell’Indis, Istituto di Unioncamere, da cui è altresì emerso come dal fronte delle tariffe pubbliche ci si debba preparare a nuovi forti rincari. Nel dettaglio sulla dinamica dei prezzi sta pesando sia il recentissimo incremento dell’aliquota sull’imposta sul valore aggiunto (Iva) ordinaria, dal 20% al 21%, sia il trasferimento sui prezzi finali dei maggiori costi di produzione dei beni; basti pensare che per i soli generi alimentari nel corso della scorsa estate il rincaro sui prezzi alla produzione è stato pari a ben il 5%.

Inoltre, si stima che l’effetto dell’aumento dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) sarà tale che da un lato questo tenderà a trasferirsi integralmente sui consumatori, ma dall’altro tale trasferimento sarà comunque graduale al punto che ci saranno effetti residui anche nei mesi autunnali.

Dall’Osservatorio è infatti emerso come le tempistiche di trasferimento dell’aumento dell’Iva siano variabili in funzione della domanda interna delle imprese e delle famiglie, ma anche dell’andamento e delle scelte fatte nell’ambito della distribuzione commerciale e dell‘industria. Insomma, se il 2011 è stato uno degli anni peggiori dal fronte dei rincari, il 2012 allo stesso modo potrebbe riservare ulteriori brutte sorprese per le tasche delle famiglie italiane il cui potere d’acquisto è oramai ridotto al lumicino a causa della contrazione dei redditi generata dai massicci licenziamenti e dalla cassa integrazione.

 

Impostazioni privacy