Berlusconi sempre più isolato, il Pdl si sgretola mentre si attendono le misure anticrisi

Per tutta la giornata di ieri si sono svolte febbrili consultazioni a Palazzo Grazioli ma anche dal Presidente della Repubblica, in attesa delle risoluzioni anticrisi decise dal Consiglio dei ministri, cercando di dare qualcosa da mettere in valigia a Silvio Berlusconi in vista dell’incontro con i leader europei a Cannes, al G20. Ma nelle stesse ore si sta svolgendo anche una battaglia parallela, quella all’interno di un Pdl sempre più sbriciolato, ai minimi storici nei sondaggi, con dei dissidenti sempre meno “fantasmi” e che prendono coraggio. L’ultimo “saluto” eccellente, in ordine di tempo, è stato quello di Roberto Antonione, capogruppo Pdl in Commissione Esteri.

In una dichiarazione assai polemica, arrivata nella trasmissione “La Zanzara” su Radio 24, il deputato ha annunciato l’uscita dal gruppo parlamentare e la decisione di non votare più eventuali fiducie al governo, affermando che ci sono molti altri che la pensano come lui, compresi dei ministri, ma ancora non si sono decisi a parlare apertamente: “Berlusconi se ne deve andare subito e allargare la maggioranza ad altri partiti del centro destra. Non si può prendere in giro il paese e governare solo con due o tre voti in più. Purtroppo le persone più vicine a Berlusconi lo spingono a chiudersi dentro un bunker.”

In serata arriva poi un’altra pesante tegola, quando le agenzie battono le dichiarazioni di Maurizio Paniz (nella foto) vera e propria punta di diamante degli avvocati che albergano tra le fila della maggioranza, l’uomo che senza scomporsi è riuscito in più di una occasione a conferire dignità anche alla difesa dell’indifendibile, come nel caso del conflitto di attribuzione contro la procura di Milano da parte della Camera dei Deputati, ottenendo un incredibile voto favorevole che legittimava la telefonata di Berlusconi in questura, in quanto fatta per evitare un “incidente” diplomatico con il presunto “zio” di Ruby, l’ex presidente egiziano Mubarak. Paniz, in una intervista a “Ilnordest.eu” si lancia come mai prima d’ora in critiche precise alla gestione di Berlusconi, accusandolo di aver permesso “una commistione fra pubblico e privato che non va bene” e di aver posizionato “molte persone in posti per i quali non erano all’altezza”. Nello stesso tempo è scettico sulla possibilità di un governo tecnico, dicendosi invece favorevole ad una nuova maggioranza guidata da Gianni Letta o in alternativa da Renato Schifani. Ma il deputato non crede tuttavia ad un “volontario” passo indietro del premier: “Secondo me non lo farà perchè ritiene, giustamente, di aver dato un contributo fondamentale per tenere insieme tutte le componenti”.

Come se non bastasse, in tarda serata si materializza di nuovo quella che era stata frettolosamente archiviata come una “bufala” da Angelino Alfano e Berlusconi: la lettera dei “frondisti”. Il documento è riapparso oggi “vivo e vegeto”, firmato già da una decina di deputati del Pdl, e pare che la raccolta di firme sia ancora in corso. Giustina Destro, che già non aveva votato l’ultima fiducia, appare sempre più decisa: “E’ chiaro che il governo ha le ore contate. Ora aspettiamo di capire se ci sarà il decreto e attendiamo il confronto al vertice di Cannes, poi noi usciamo per dire ‘basta’. Basta con i tatticismi, con i ricatti, con i personalismi. E’ arrivato il momento di voltare pagina”.

I frondisti sono ormai una cerniera verso altri “battitori liberi” quali Luciano Sardelli, Antonino Milo e Santo Versace. Tra le ipotesi sul tappeto c’è anche quella di un gruppo autonomo in Parlamento e sarebbero in corso contatti serrati anche con Pier Ferdinando Casini per creare una nuova maggioranza spostata al centro. Che finalmente si sia vicini alla svolta che si augura la maggioranza degli italiani?

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