Cavalli dopati fino alla morte per il palio di Foligno

La Giostra della quintana è uno dei palio storici d’Italia e si tiene ogni anno a Foligno, in Umbria.

Nel 2006 era stata aperta un’inchiesta che vedeva imputati alcuni veterinari, fantini e responsabili di scuderia con l’accusa di uso di sostanze dopanti somministrate ai cavalli: l’inchiesta Zodiaco.

Dopo sei anni d’indagini finalmente si è giunti alla soluzione del caso. Dieci persone sono state arrestate dopo la sentenza del giudice Alessandra Grimaccia, la quale ha emesso la sentenza senza lasciar alcun dubbio sul caso e dichiarando definitivamente chiusa l’inchiesta.

Tra le condanne, quella più alta spetta al veterinario Umberto Ricci, un anno e tre mesi di reclusione con pena sospesa. Punto di svolta dell’inchiesta sono state le intercettazioni cui sono stati sottoposti gli imputati. Dalle telefonate si evince una disinvoltura nella somministrazione di sostanze dopanti molto pericolose per i cavalli, ma molto efficaci per le competizioni. Il veterinario veniva contattato per ogni tipo di informazione: per prendere appuntamento per la somministrazione, per chiedere consigli sui malori dei cavalli, naturale conseguenza da doping o per chiedere di dopare un puledro, per fortuna troppo piccolo.

I cavalli venivano dopati per elevare i livelli di prestazione, per sopportare maggiormente il dolore o per non sentire la stanchezza. Il mix micidiale di medicinali che veniva somministrato ai poveri animali veniva chiamato “benzina” e sanciva la vittoria di un cavallo su un altro.

“Quella va bombardata fino alla morte” dice il veterinario Umberto Ricci; “Portala senza mezzo dolore che la cavalla soffre dentro”. Sono alcune delle intercettazioni che hanno portato alla chiusura del caso e che danno prova della crudeltà di queste persone che incuranti della salute del proprio cavallo o di quello di altri portavano gli animali ai limiti della sopportazione e quando questo non bastava, li bombardavano di sostanze tossiche. Non è il primo caso di accertate violenze su cavalli durante gare e manifestazioni ed è per questo motivo che questo tipo di eventi vengono sempre guardati con sospetto dalle varie associazioni animaliste.

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