Cuba, ora possibile vendere e comprare casa

Un altro mito del vacillante comunismo cubano sta per scomparire, almeno da un punto di vista legale. Dopo oltre 50 anni, a Cuba sarà possibile acquistare, vendere o dare in donazione un’abitazione, cosa che fino ad oggi era pressoché impossibile. Lo ha annunciato il quotidiano dell’unico partito ancora possibile sull’isola, quello comunista, Granma, ma la notizia è stata ufficializzata soprattutto dalla pubblicazione di ieri della norma sulla Gazzetta Ufficiale. La legge entrerà in vigore il 10 novembre prossimo e consentirà ai cittadini cubani e agli stranieri permanentemente residenti a Cuba di potere acquistare o vendere una sola casa o darla e riceverla in donazione. L’acquisto di una ulteriore abitazione sarebbe possibile  solo nel caso in cui questa si trovi in un’altra località, di vacanza o riposo.

Tale norma segue di poche settimane quella che consente la compravendita di auto nuove, che fino a qualche mese fa era ancora impedita sull’isola per i veicoli di fabbricazione successiva al 1960, l’anno di insediamento del regime castrista.

Fino ad oggi, acquistare o vendere casa è stato un fatto quasi impossibile, per via della complessa burocrazia, che in mancanza di un divieto formale, aveva l’obiettivo di disincentivare il più possibile tali compravendite. Infatti era necessaria, ad esempio, una preventiva autorizzazione dell’ufficio municipale per la casa, che viene oggi rimossa. Oggi, l’80% dei cubani vive in una casa di proprietà, ma si calcola che vi sia una carenza di un milione di abitazioni, anche causata dagli uragani degli ultimi anni, che hanno devastato molte abitazioni. Con la nuova legge, è stato anche stabilito che le case vengano registrate in un apposito atto e che la transazione sia soggetta a un’imposizione fiscale. Tuttavia, moltissimi cubani in questi ultimi 50 anni hanno raggirato le leggi, attraverso forme complicate di scambio e baratto, su cui le autorità erano costrette a chiudere un occhio.

In un certo senso, in questo ultimo mezzo secolo, a Cuba vi è stato un mercato nero delle case, parallelo a quello ufficiale delle regole imposte dal regime. La svolta si inquadra in un processo più ampio di timida transizione al libero mercato, pur senza mai ammetterlo, che possa attutire il fallimento del comunismo castrista, evidente nelle precarie condizioni dell’economia.

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