Rendiconto, la maggioranza si ferma a 308: Berlusconi perde la sfida

Era presente in aula e ha potuto constatare di persona quello che in molti gli andavano ripetendo da giorni: Silvio Berlusconi non ha più la maggioranza parlamentare. La lettura finale delle votazioni sul rendiconto generale è stata impietosa: 308 i sì e 1 astenuto (Franco Sardella, Pdl), mentre 321 deputati (tra cui il presidente Fini) non hanno preso parte al voto. Un risultato addirittura peggiore di quello temuto dal Pdl, con i calcoli della vigilia che si fermavano a 311 voti favorevoli: ora per il premier l’unica strada percorribile sembra quella della dimissioni. Subito dopo la proclamazione del risultato, il deputato Pdl Gennaro Malgeri ha preso la parola scusandosi per il ritardo che gli ha impedito il voto a favore del rendiconto.

“La maggioranza non c’è più”, con queste parole il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, ha commentato il voto dell’aula: “Il voto ha certificato su un atto importante per la governabilità del Paese che il governo non ha la maggioranza”. Bersani si è poi rivolto direttamente a Berlusconi: “Rassegni le sue dimissioni e rimetta il mandato al Capo dello Stato. Noi faremo la nostra parte per il bene del paese, ma sia chiaro che se non si dimetterà le opposizioni prenderebbero in considerazione iniziative ulteriori, perché così non si può andare avanti”.

C’è ora da capire come Berlusconi reagirà al voto dell’aula: salirà al Colle per rassegnare le dimissioni oppure metterà in atto una nuova prova di forza andando avanti fino al voto di fiducia sulla lettera inviata all’Unione Europea? Le mosse del premier restano avvolte dal mistero, anche se sono in molti a credere che dovrà ora fare un passo indietro: è quello che ha chiesto stamattina anche il suo più fedele alleato, Bossi. Il leader della Lega ha infatti auspicato un “passo a lato” del presidente del consiglio, in favore della nomina a primo ministro di Angelino Alfano: in questo modo il Carroccio vuole assicurarsi la continuità politica con un esecutivo che continui sulla strada del federalismo e che non abbia l’appoggio dell’Udc.

Berlusconi non sembrava disposto a farsi da parte, ma dopo il voto lo scenario sembra cambiato: in un colloquio con i vertici della maggioranza ha parlato dei prossimi passi da compiere. Porteranno al Colle?

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