Ieri, martedì otto novembre, sono state emesse le sentenze di primo grado nel processo “Calciopoli“, da parte del Tribunale di Napoli. Durissime le condanne, in particolar modo per Moggi, che anche per la giustizia ordinaria viene quindi, considerato al vertice della “Cupola”.
Si attendono, ovviamente, i ricorsi in appello, ma la sentenza che condanna Luciano Moggi, ex Direttore Generale della Juve, a ben 5 anni e 4 mesi, lascia ben poche perplessità in relazione alle sue “colpe” in una delle vicende più nere della storia del calcio italiano. “Questa è una sentenza già scritta -ha dichiarato Luciano Moggi ai microfoni di SKY. Mi sento deluso da tutto. In campo non scendevo io, scendeva la Juventus. E vinceva perchè era più forte, non per gli aiuti. Ma non c’è dubbio che mi difenderò nelle sedi opportune”.
I giudici, quindi, hanno accolto le tesi dei pm Narducci e Capuano: la “Cupola” esisteva, e al suo vertice c’era Big Luciano. Non solo l’ex dg della Juve, però, ha subito una condanna pesante. All’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo, sono stati dati 3 anni e 8 mesi, più lieve la condanna per Pierluig Pairetto, cui è stato dato un anno e undici mesi.
Anche altri due dirigenti e un presidente, però, hanno avuto una sentenza non proprio benevola. Si tratta di Andrea e Diego Della Valle, della Fiorentina e Claudio Lotito, presidente della Lazio: per tutti e tre condanna a un anno e tre mesi di carcere.