Pier Luigi Bersani si sta apertamente appellando al buon senso di tutte le forze politiche, non per ultimo a quello di un Pdl che in queste ore continua ad essere lacerato da liti intestine sempre più “animate” (la più recente quella tra Franco Frattini ed Ignazio La Russa) che rischiano di far naufragare l’eventuale incarico a Mario Monti. Ma il “pressing” più insistente è indubbiamente quello verso l’alleato di sempre, Italia dei Valori guidata da Antonio Di Pietro, che subito dopo aver annunciato la “serrata” contro il “governo tecnico” si è visto recapitare anche mezzo Internet una interminabile serie di critiche dai suoi sostenitori, pensando infine di allestire un sondaggio per il pubblico, reperibile sul sito del partito stesso, sondaggio che nelle ultime ore ha registrato un esiguo vantaggio per la linea di opposizione ad un esecutivo di transizione.
“Ognuno si deve prendere le sue responsabilita’, spero che Di Pietro possa ripensarci perche’ prima viene l’Italia poi le alleanze e la politica” aveva incalzato Bersani e nelle ultime ora arrivano segnali di ammorbidimento da parte dell’ex-pm di “Mani Pulite”, che fa sapere di essere disposto a riconsiderare il suo appoggio.
“Valuteremo la possibilità di un governo tecnico, ma a tempo”, ha dichiarato quindi Di Pietro a Bari durante una conferenza stampa, ribadendo che il giudizio su Mario Monti in quanto tale è ottimo, ma lo stesso non si può dire di un esecutivo ancora indefinito, sul quale non si possono firmare cambiali in bianco: “Vogliamo sapere qual è la squadra, il programma, la coalizione, niente fiducia al buio. Mi riservo di decidere provvedimento per provvedimento” ha concluso il leader di Idv. A suggerire un cambio di rotta era stato anche qualcuno dall’interno del partito, il senatore Pancho Pardi, che in una lettera ai colleghi e dirigenti caldeggiava un appoggio al governo prossimo venturo: “…Il voto contrario, ma anche l’astensione… avrebbe il significato di un Aventino sterile e improduttivo. Ci attirerebbe la facile accusa di operare solo per lucrare voti e interessi di bottega (sono subissato da mail in questo senso inviate da chi ci ha votato)…”.
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Non è chiaro, infine, se questo riposizionamento sia stato dovuto anche a ricadute negative sull’intera coalizione di centrosx, preannunciate da alcune prese di posizione molto rigide, tra cui quella di Anna Finocchiaro, presidente dei senatori PD: “Se dobbiamo guardare all’Italia credo non ci sia altra strada che il governo di larghe intese e se Di Pietro ritiene di non dovere onorare questo vincolo di responsabilità, lo faccia. Ma sappia anche che questa posizione non è senza conseguenze per le alleanze che poi dovranno stipularsi al momento di andare al voto”.