Unicredit pensa a ricapitalizzazione cash

Il comitato strategico di Unicredit, alla vigilia delle riunione del cda, che si terrà domani a Piazza Cordusio, starebbe valutando la possibilità di dare vita a una ricapitalizzazione totalmente cash per 7,5 miliardi di euro. E’ quanto riportato da fonti vicine al comitato stesso, anche se l’importo dell’aumento di capitale è noto da giorni.

La novità, invece, sarebbe di una richiesta interamente cash, quindi, con veri e propri esborsi da parte degli azionisti, quasi tutti fondazioni bancarie. Una notizia che non sarebbe presa bene proprio dalle fondazioni, che per finanziare l’aumento di capitale dovrebbero indebitarsi, attraverso l’emissione di bond, di cui il Tesoro sarebbe già a conoscenza e sul punto di dare il relativo via libera.

Per questo, è molto probabile che, fermo restando l’obiettivo di un aumento cash, alcuni soci possano chiedere altre modalità. Nei giorni scorsi si era vociferato di un possibile script dividend, ossia la corresponsione del dividendo per azione tramite azioni. Il tutto, al fine di alleggerire la posizione degli azionisti, sebbene pure quest’ultima soluzione causerebbe ripercussioni negative sui soci in termini di liquidità.

I 7,5 miliardi sarebbero molto al di sopra della richiesta minima di 4,89 miliardi, cifra risultante dall’incrocio delle sollecitazioni Eba e Fsb. Infatti, i 3 miliardi del bond Cashes, emesso nel 2009, sarebbe stato considerato capitale per l’80% da parte della Banca d’Italia e questo ridurrebbe la cifra della richiesta da 7,39 miliardi a 4,89 miliardi.

L’aumento avverrebbe dopo l’Epifania (si parla del 9 gennaio) e l’operazione dovrebbe concludersi entro aprile, coordinata e curata da Merryll Lynch e Mediobanca, che dovrebbero intervenire ciascuna con 1,1 miliardi.

 

 

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