Obama accelera su accordo libero scambio Aipec

Se davvero il presidente americano Barack Obama dovesse riuscire a portare avanti l‘integrazione della zona di libero scambio asiatico-americana, l’Aipec, allora gli andrebbe riconosciuto un vero miracolo di livello internazionale, che porterebbe gli USA a godere delle potenzialità di crescita dell’intera area, nonchè relegherebbe la UE in una posizione secondaria sul piano economico mondiale.

In questi giorni, infatti, Obama ha raccolto a sè i Paesi del Pacifico, per presentare loro e concordare la creazione di un’area di libero scambio, con l’abbattimento delle barriere doganali e la libera circolazione delle merci. All’accordo si sono detti interessate nazioni come il Giappone, così come Messico e Canada avrebbero già aderito al cosiddetto “Trans-Pacific Partnership”.

Australia, Brasile, Malesia, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam avrebbero già accettato la bozza dell’accordo degli USA, mentre la Cina si è detta disponibile ad abbassare le tasse doganali sui pannelli solari, che entro il 2015 non dovrebbero superare il 5%.

Certo, le resistenze ci sono, perchè molti temono di aprirsi eccessivamente da un punto di vista commerciale, indebolendo le proprie industrie. Ma resta il fatto che il 40% del pil mondiale sta discutendo oggi di come incrementare i propri legami. Cosa che unirebbe economicamente zone come l’America del Sud e quella del Nord, l’Asia del Pacifico e l’Oceania.

Oltre tutto, parliamo di un’area ad altissima potenzialità di crescita, visto che ne fanno parte stati come la Cina. A Obama serve per rilanciare l’occupazione, anche se l’impatto non sarebbe immediato, anche per via dei tempi non imminenti dell’accordo. Gli USA guardano ormai al Pacifico, come ha chiarito benissimo il sottosegretario di stato USA, Hillay Clinton, che sabato ha definito questa l’area del mondo del futuro a cui l’America è più interessata.

 

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