Finito “effetto Monti”, Milano ancora in calo e spread a 515 bp

Seduta difficile quella che si preannuncia oggi in borsa e sul mercato dei bond, dopo la chiusura già negativa ieri per le piazze europee. Trascinate al ribasso anche dalla chiusura negativa di Wall Street e sui timori di una recessione europea, come confermerebbero i dati sulla produzione industriale nell’Eurozona, in calo del 2% su base annua, c’è pessimismo sugli operatori, che si riflette anche a Piazza Affari, che intorno alle ore 10 perdeva già quasi l’1,20%.

Anche il trend sul monetario è abbastanza difficile, dopo un lunedì nero. Il differenziale di rendimento tra i titoli di stato decennali italiani e quelli tedeschi è tornato di nuovo sopra la soglia dei 500 bp, dalla chiusura di 495 punti di ieri. Alle ore 10, lo spread registrava 515 punti, il che porta i rendimenti decennali dei nostri BTp a ridosso del 7%, al 6,93% contro il 6,74% della scorsa chiusura.

In peggioramento anche gli altri segmenti, con la scadenza a due anni che sul secondario ora rende il 6,31% contro il 6,16% di ieri. Dunque, in poco più di una seduta sono stati bruciati in risultati acquisiti sul finire della scorsa settimana, quando il differenziale era sceso di circa 100 punti base, facendo gridare al “miracolo Monti”.

Poichè i mercati non vanno avanti a colpi di miracoli e di uomini provvidenziali, sono bastate poche ore per fare capire che la situazione della crisi dei bond italiani è generata da una più ampia crisi di credibilità dell’intera Eurozona, che continua a non dare alcuna risposta sulla governance inadeguata e sulle modalità di intervento del fondo Efsf, che sembra messo in agghiaccio, in attesa di tempi migliori, che non pare arriveranno da soli.

 

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