Fitch vede fosco su banche USA, Wall Street cede

L‘agenzia di rating Fitch ha mutato da stabile a negativo l’outlook di alcune grandi banche americane, in seguito alla loro eccessiva esposizione verso i titoli di stato dell’Eurozona. L’atto preannuncia la possibilità entro i prossimi mesi di abbassare il loro rating, malgrado la stessa Fitch ha chiarito come le banche USA abbiano notevolmente abbassato la loro esposizione verso la Grecia.

Tuttavia, alla fine del terzo trimestre, sei colossi del credito (JP Morgan Chase & Co, Bank of America Corp., Citigroup Inc., Wells Fargo % Co, Goldman Sachs Group e Morgan Stanley) avrebbero esposizioni verso titoli di stato europei a rischio (Spagna, Italia, Grecia, Irlanda e Portogallo), pari a 50 miliardi di dollari, sebbene ciò corrisponda solo allo 0,5% del totale dei loro asset.

La preoccupazione maggiore, invece, riguarderebbe la loro esposizione verso la Francia, che ammonta complessivamente a 188 miliardi, di cui 114 miliardi soltanto verso le sue banche. Con il rischio ormai evidente di un contagio della crisi anche Oltralpe, le banche americane si ritroverebbero vittime delle loro stesse manovre, dato che si erano liberate dei bond Piigs, provocando una loro svalutazione, per acquistare bond considerati più sicuri, come quelli francesi e tedeschi, appunto.

L’effetto della minaccia di “downgrade” di Fitch non si è fatto attendere, con Wall Street che ha chiuso in perdita la seduta di ieri per un paio di punti percentuali. E Goldman Sachs e Morgan Stanley hanno perso rispettivamente oltre il 4% e l’8%. Anche oggi, la debolezza delle piazze finanziarie è dovuta in buona parte proprio ai rischi paventati dall’agenzia, che parla della possibilità che il dilagare del contagio in Europa travalichi l’Atlantico, per giungere fino agli USA, tramite le banche.

 

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