Fiat annulla contratti lavoro, sindacati divisi

Fiat ha annunciato che tutti i contratti di lavoro presso gli stabilimenti italiani ad oggi in vigore saranno annullati con effetto a partire dall’1 gennaio 2012. Nell’annunciare tale decisione, la società ha invitato i sindacati a un incontro, per decidere sul da farsi per il futuro degli accordi in Italia.

I sindacati hanno tutti reagito all’annuncio di Fiat, ma con accenti profondamente diversi. Se la Fiom di Maurizio Landini minaccia azioni legali contro la società e la Cgil parla di volontà destabilizzante, Fim e Uilm offrono subito la loro collaborazione, al fine di creare una veste contrattuale unica per tutti gli stabilimenti, sul modello di Pomigliano.

Rocco Palombella (Uilm) definisce la disdetta degli accordi un atto grave, ma chiede alla società di discutere sull’adozione di un accordo ponte per il solo 2012, magari recependo in toto l’accordo dei metalmeccanici per il triennio 2013-2015.

Stesso discorso da parte della Fim di Giuseppe Farina, che propone di adottare il contratto di Pomigliano per tutti gli altri stabilimenti, nonostante egli ritenga che non esista alcuna automaticità. La Fim, infatti, riconosce che tale accordo garantirebbe all’azienda maggiore flessibilità ed efficienza nella gestione del lavoro, oltre che a migliori condizioni retributive per i lavoratori.

Il cosiddetto “modello Pomigliano” prevede, infatti, l’aumento da 10 a 18 dei turni di lavoro, la riduzione di 10 minuti (retribuiti) nella pausa di lavoro, l’aumento dei minimi tabellari di 30 euro al mese, il legame tra produttività e salario, facoltà della società nel non erogare la retribuzione per malattia, nei casi di picchi di assenze, l’aumento a 120 ore dello straordinario comandato.

Ma il vero timore della Cgil, come ribadito anche dal segretario confederale Scudiere, è di essere esclusa dalla gestione della contrattazione, dato che nell’accordo di Pomigliano, già applicato anche negli stabilimenti di Mirafiori e Grugliasco, è sancito il divieto di partecipare alla gestione dell’accordo per quanti non l’abbiano sottoscritto. E Fiom-Cgil non ha sottoscritto il contratto.

 

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