Federauto: con l’iva al 23% l’auto costa 700 euro in più

Hanno appena fatto in tempo a congratularsi con il nuovo Governo e a snocciolare le prime richieste di non aumentare le tasse e già le associazioni  che ruotano attorno al mondo dell’auto scendono in campo contro i provvedimenti anti-crisi che si abbattono anche sull’auto. Nel mirino c’è l’aumento dell’iva. A far saltare le associazioni di categoria sulla sedia le voci di un eventuale aumento dell’iva  al 23%.

A mobilitarsi contro la misura è Federauto. ”Un’Iva cresciuta in pochi mesi dal 20 al 23%  – ha commentato il Presidente Filippo Pavan  Bernacchi – comporterebbe una spesa media supplementare per l’acquirente   di un’auto nuova di quasi 700 euro: non c’e’ modo migliore per smantellare un settore gia’ in sofferenza, perche’ non e’ pensabile affrontare una contrazione dei volumi di vendita con un aumento della tassazione”.

”Speriamo – ha dichiarato Pavan Bernacchi – che i rumors si mantengano tali: un aumento di altri 2 punti sull’Iva rischia di decimare l’intero settore automotive, che da solo vale il 12% del Prodotto interno lordo nazionale e che ogni anno porta nelle casse dello Stato svariati miliardi”.

“Chiediamo quindi – ha detto il presidente di Federauto – oltre alla soppressione dei recenti e assurdi aumenti dell’Ipt e delle accise sui carburanti, che si facciano i dovuti distinguo tra i beni: l’aumento dell’Iva su un cellulare comporta una spesa supplementare di pochi euro e percio’ facilmente assorbibile dal consumatore, quella sugli autoveicoli no. Le determinazioni paventate genererebbero invece un circolo vizioso pericolosissimo ai danni non solo della filiera automobilistica ma anche dello Stato, che ha la necessita’ di continuare l’opera di svecchiamento del parco circolante altamente inquinante e meno sicuro. Su questi temi Federauto ha le idee chiare ed e’ pronta ad esprimerle il prima possibile ai nuovi rappresentanti del Governo”.

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