Beffa al Senato: addio a vitalizi, ma solo dalla prossima legislatura

Se il governo Monti nasce dalla necessità di stringere tutti la cinghia e prepara una manovra lacrime e sangue che colpirà tutti gli italiani, tagliando pensioni e spesa e aumentando le imposte, dall’Iva alla reintroduzione dell’Ici sulla prima casa, continua ad esistere in Italia una cerchia ristrettissima ma privilegiatissima che può permettersi ancora di parlare di “diritti acquisiti”, nonchè di beffare gli italiani per l’ennesima volta. Ieri il consiglio di presidenza del Senato ha proceduto ad abrogare i vitalizi dei senatori. Direte voi: bella notizia! Certo, ma il trucco è che questa misura vale solo per quelli che verranno eletti per la prima volta nella prossima legislatura, mentre i matusalemme di sempre continueranno a percepire l’assegno a vita di non meno di 2.200 euro al mese, a partire dai 65 anni, come prima e più di prima. D’altronde basta ascoltare le parole del senatore PD, Benedetto Adragna, per capire come questi signori vivano in un pianeta a parte. Adragna sostiene che non avrebbero potuti essere toccati i “diritti acquisiti”, cioè i senatori possono tagliare solo per il futuro, mentre chi ha già avuto o prevede di avere non deve essere intaccato nelle sue aspettative.

Ma la beffa si arricchisce di un taglio dell’1% della spesa del Senato. Ma i senatori promettono (statene certi!), che se Monti aumenterà l’età pensionabile a 67 anni (in realtà, già prevista dall’ultima riforma del governo Berlusconi, a partire dal 2026), anche loro si adegueranno.

Che si tratti di un insulto all’intelligenza del popolo italiano lo si capisce senza bisogno di tante spiegazioni. In questi giorni, tanto per fare un esempio, si parla di introdurre il calcolo contributivo della pensione per tutti, a partire dagli anni di contribuzione successivi al 1995. Una misura giusta, senz’altro mirante a risparmiare soldi pubblici e toccando un po’ tutti. Ma anche questo significa toccare un diritto acquisito, quindi, seguendo la logica dei senatori non sarebbe ammissibile. Invece, lo è. Perchè riguarda gli italiani. Alla faccia di quanti avevano festeggiato l’arrivo del governo tecnico, che avrebbe potuto tagliare i privilegi della Casta.

La verità è che la casta rimane sempre casta e gli italiani non si indignano più, limitandosi a tollerarli. E sempre che non ci sia un emendamento che non tolga al cittadino pure la soddisfazione e la speranza per un qualche taglio in futuro.

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