Obama senza Dio, polemica nel Giorno del Ringraziamento

Non è passato inosservato il discorso di Barack Obama per commemorare il Thanksgiving Day, la festa del Ringraziamento, che già ha fatto il giro del mondo su Twitter e su tutte le tv e radio conservatrici americane, non già per quello che ha detto il primo afroamericano alla Casa Bianca, bensì per ciò che ha omesso di dire. In sostanza, il presidente ha ringraziato tutti, invitando tutti ad avere fede nel futuro e ricordando come la crisi non sia nata in un giorno e non potrà svanire altrettanto rapidamente. Un discorso retorico, forse anche in linea con l’occasione, privo di spunti di interesse concreto. Tuttavia, è quando saluta e ringrazia tutti che esplode la gaffe presidenziale. Sì, perchè Obama ringrazia tutti, tranne Dio, come è consuetudine fare annualmente in una celebrazione molto sentita in America (è considerata un secondo Natale), anche perchè le radici affondano proprio nell’invito dell’allora presidente Abraham Lincoln, che nel 1863 invitò i suoi concittadini a Ringraziare il Signore nell’ultimo giovedì di novembre e ad affidare al Suo aiuto le vedove, gli orfani e i sofferenti della guerra civile.

Da allora, ogni anno il presidente USA tiene un discorso, in cui non solo celebra l’America per quello che è stato e che rappresenta, ma ringrazia il Signore e lo invita a benedire gli USA e i suoi uomini.

Non quest’anno. E già la Fox TV parla di “Discorso settimanale senza Dio”, ma tutto il popolo dei fedeli e i conservatori hanno polemizzato nei social network, in TV, nelle radio, per sottolineare quanto molti avevano già intuito in questi tre anni: Obama non è un vero credente. Obama non ha in testa Dio, per questo dimentica di citarLo e di ringraziarLo. Di più. Ora i dubbi sulla sua effettiva conversione al cristianesimo divampano con maggiore vigore nelle menti degli elettori. Già, perchè il primo presidente nero è nato alle Hawaii da padre islamico, che gli fece studiare il Corano nelle madrasse, dove Barack apprese la religione islamica. Solo successivamente, a Chicago e poi a Washington, Obama si convertì al cristianesimo, abbracciando la fede del reverendo nero ed estremista Wright, antisemita e nemico della “razza bianca”.

Oggi, quasi nessuno sa bene quale fede abbracci l’inquilino della Casa Bianca, che non ha mai esternato uno spirito religioso convinto e in America non è un fatto normale, dato che uno dei Paesi più secolarizzati al mondo, invece, vanta un fortissimo attaccamento alla religione, sebbene le confessioni cristiane siano numerosissime, tanto da perdersi nelle distinzioni.

Di certo, oggi Obama ha dato l’ennesimo spunto per fare parlare negativamente di sè.

 

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