Pensioni anzianità: Cgil, 40 numero magico

In materia di pensioni, il nuovo Governo con a capo il Premier, professore e senatore a vita Mario Monti, deve convocare le parti sociali. A ribadirlo è stato il Segretario Confederale della CGIL, Susanna Camusso, sottolineando come i 40 anni di contributi per andare in pensione rappresentino un numero magico, un numero intoccabile. Stando però alle indiscrezioni di stampa di questi ultimi giorni, questo numero magico rischia però di innalzato. In pratica, se così fosse, il Governo Monti riuscirebbe nella “impresa” di mettere mano alle pensioni di anzianità a differenza del precedente Esecutivo “ostaggio” del fermo no della Lega Nord che, ora all’opposizione, sicuramente sul tema farà le barricate.

E’ strana ed originale l’attuale situazione per cui, nella sostanza contrarie, la Lega Nord e la Cgil la pensino allo stesso modo sulle pensioni di anzianità. Ma il contesto è di straordinaria emergenza confermata dal fatto che il Pd ed il Pdl, che fino a pochi giorni fa si davano battaglia, ora sono “maggioranza” di Governo.

Secondo il Segretario Confederale della CGIL, con la delega al Welfare ed alla previdenza, Vera Lamonica, le ipotesi di provvedimento sulle pensioni circolate in questi giorni hanno solo la valenza di fare cassa e basta. In merito il più grande Sindacato italiano, tra l’altro, è contrario anche all’innalzamento dell’età pensionabile delle donne nel comparto privato. E’ facile prevedere, ad oggi, l’avvio di nuove mobilitazioni da parte della Cgil con un possibile nuovo sciopero generale. Ed in tal caso sarà interessante rilevare la posizione degli altri due Sindacati dei lavoratori, la Cisl e la Uil.

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