Manovra, batosta su ICI e Irpef. Addio pensione anzianità con 40 anni

E’ stato anticipato ad oggi il Consiglio dei ministri che dovrà varare la manovra finanziaria correttiva, che prevede numerose novità in fatto di tasse e pensioni, soprattutto. E’ probabile che il premier Monti abbia deciso di giocare d’anticipo sulla riapertura dei mercati di domani, al fine di lanciare un segnale rassicurante.

Tra le novità certe vi è l’aumento dell’età pensionabile per le donne del settore privato, che già nel 2018 passerà a 66 anni, ossia 65 anni + 1 anno di finestra, che sarà così assorbita.

Per gli altri casi, invece, le finestre mobili dovrebbero scomparire, mentre sarebbe innalzata l’età per la pensione di uomini (subito) e delle donne (in 6-7 anni).

Addio alla pensione di anzianità con 40 anni di contributi. Se fino ad oggi, questo numero è sufficiente per andare in pensione, indifferentemente dall’età, il requisito sale a 42 anni per gli uomini e a 41 anni per le donne e sin dal prossimo 1 gennaio.

Sul fronte delle imposte, si prevede una bella batosta per il ceto medio. In primis, sarà reintrodotta l’ICI sulla prima casa, che potrebbe variare sulla base del reddito delle famiglie, prevedendo l’applicazione dell’aliquota non più sul valore catastale rivalutato al 5%, bensì al 15-20%. In più, sulla seconda casa, l’ICI si baserà su un calcolo di tipo patrimoniale, nel senso che si terrà conto non solo del valore dell’immobile, ma anche di quello complessivo di tutti i beni posseduti dal proprietario.

Quanto all’Irpef, dopo il no di Alfano e del PDL all’aumento delle aliquote sopra i 55 mila euro di reddito lordo, il governo procederebbe a un inasprimento della pressione fiscale del 3% sopra i 75 mila euro, oltre i quali l’aliquota passerebbe dall’attuale 43% al 46%.

 

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