Pericolo Bisfenolo A: dopo i biberon, adesso è presente anche nelle latte che contengono alimenti

La plastica è uno dei materiali più usati nella nostra quotidianità poiché è un materiale modellabile, resistente e leggero. Alcuni tipi di plastica però contengono una sostanza che recenti studi considerano dannosa: il Bisfenolo A. Impiegato nella produzione del policarbonato, questo monomero è presente in moltissimi oggetti di uso comune.

I primi studi risalgono addirittura agli anni trenta, i primi test sugli animali invece avvennero intorno al 1997. Dal 2008 si è invece decretato ufficialmente che la sostanza in questione, se assunta con un dosaggio superiore ad alcune norme, può avere degli effetti più o meno gravi sulla salute dell’uomo.

A metà 2011 anche l’Italia è entrata a far parte delle nazioni che hanno tolto dal commercio i biberon in policarbonato e ne ha vietata la produzione. Pare che il Bisfenolo A contenuto in questo oggetto di uso largamente diffuso per l’allattamento dei neonati possa arrecare danni allo sviluppo sessuale dei bambini.

Gli ultimi risultati della ricerca però aggravano ulteriormente la posizione della sostanza incriminata, puntando il dito sulle latte alimentari. Pare che alcune vernici usate su confezioni alimentari di uso comune come il tonno, zuppe, fagioli e diversi altre possano causare anch’esse disturbi di vario genere. Altri utensili in plastica trasparente come tazze, piatti e bicchieri possono essere prodotti con il Bisfenolo A.

Il comitato di esperi dell’Efsa –  European Food Safety Authority – stanno valutando attentamente le misure da intraprendere poiché, se è vero che questa sostanza è dannosa, i danni sono limitati ad assunzioni di una quantità piuttosto elevata e rapportata al peso corporeo. Di differente opinione è invece Vittoria Polidori – responsabile della campagna antinquinamento di Greenpeace – secondo la quale quotidianamente siamo bombardati dall’assunzione di diversi elementi chimici dannosi e potremo salvarci solamente valutando attentamente i prodotti che acquistiamo, prevenendo quindi l’assunzione di elementi dannosi per la nostra salute.

In attesa di una nuova normativa che ne regolamenti l’utilizzo, cerchiamo di porre un po’ di attenzione in più nei nostri acquisti.

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