Manovra, modifiche su ICI e pensioni. Ecco cosa cambia

Un paio di emendamenti del governo alla manovra varata lo scorso 4 dicembre vanno nel senso di ammorbidire le misure annunciate soprattutto su ICI e pensioni, i due capitoli più contestati da sindacati e opinione pubblica e al centro delle trattative dei partiti.

Pensioni: la modifica dovrebbe consentire alle persone che con la legge ancora in vigore avrebbero maturato il diritto alla pensione di anzianità entro il 31 dicembre 2012 di potere conservare tale diritto, purché oltre ai 35 anni minimi di contributi si abbia un’età non inferiore ai 64 anni. Viene ridotta anche la penalizzazione per quanti andranno in pensione prima dei 62 anni, che passa dal 2% annuo all’1%.

Contributi elevati per i lavoratori autonomi. La versione della manovra del 4 dicembre presentava un innalzamento della loro contribuzione dal 20-21% al 22-23%. Invece, adesso si prevede di arrivare al 24% entro il 2018, con un incremento dell’1,30% dall’1 gennaio 2012 e poi dello 0,45% all’anno, fino al 2018.

Sulle pensioni d’oro arriva il contributo di solidarietà del 15% per le somme eccedenti i 200 mila euro all’anno.

ICI: oltre alla previsione già di una detrazione di 200 euro per famiglia sulla prima casa, viene aggiunta una ulteriore detrazione fino a 400 euro, pari a 50 euro per ciascun figlio sotto i 26 anni. 

Queste misure costano allo stato minori introiti per 2 miliardi, rispetto ai calcoli iniziali. Saranno colmati da nuove tasse, come l’incremento del bollo sui conti corrente a 100 euro per i depositi effettuati da persone giuridiche e imprese, mentre sarebbero esentati dal pagamento del bollo i conti inferiori ai 5 mila euro.

Arriva una tassazione sugli immobili all’estero, pari allo 0,76% del loro valore, calcolato o dal prezzo che risulta dall’atto di acquisto o dalla stima dell’immobile, tenendo presente la zona in cui si trova.

Saranno anche tassati gli strumenti finanziari investiti all’estero con aliquota dello 0,1% nel 2012 e dello 0,15% dal 2013. Le eventuali imposte pagate all’estero sulle stesse operazioni potranno essere portate a credito d’imposta.

 

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