Berlusconi all’attacco: “Monti disperato, non devo chiedere scusa gli italiani”

Berlusconi va all’attacco: l’ex presidente del Consiglio utilizza la presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa per dire la sua sulla manovra varata dal governo Monti, sull’alleanza con la Lega nord e sull’asta per le frequenze tv. “Monti è disperato, con la sua manovra sta facendo marcia indietro su tutto”: è il giudizio di Berlusconi sul decreto presentato dal nuovo esecutivo. Un decreto che il Pdl voterà nonostante le molte criticità presenti perché “è il male minore”: “Se votassimo no – spiega – creeremmo un danno al Paese molto superiore all’approvazione di questo decreto. Se gli italiani ridessero a noi il governo del Paese potremmo cambiare molte delle disposizioni presenti”.

Berlusconi entra poi nel merito delle criticità presenti a suo avviso nella manovra, puntando l’indice su pensioni e patrimoniale: “Non si possono cambiare le pensioni toccando i diritti acquisiti o fare la patrimoniale continuativa per i capitali rientrati con lo scudo fiscale. Uno Stato non può e non deve fare queste cose”.

L’ex presidente del consiglio confida ancora di ricucire il rapporto con la Lega Nord, nonostante le parole di fuoco pronunciate da Bossi nei suoi confronti: “L’alleanza con la Lega non è finita perché loro non possono presentarsi da soli alle prossime amministrative altrimenti corrono il rischio di perdere e noi perderemmo il Nord”. Quasi in sintonia con il pensiero del Carroccio, Berlusconi parla da euro scettico appoggiando la decisione di Cameron di rimanere fuori dall’unione fiscale sancita dall’ultimo consiglio europeo: “Credo che lui abbia fatto bene. Avrei posto il veto circa questa volontà di una politica recessiva in Europa”. Tornando alle vicende italiane, il leader del Pdl mostra disinteresse nei riguardi dell’asta sulle frequenze tv: “Questo argomento mi lascia indifferente, ma credo che vista la quantità di frequenze oggi disponibili nessuno penserà di presentare un’offerta; credo che Mediaset non ne farà”.

Berlusconi infine torna su un tema a lui caro, quello della difficoltà a governare in Italia e per avvalorare la sua tesi tira in ballo Mussolini:  “Sto leggendo i suoi diari e mi ritrovo in molte situazioni. Si lamentava della mancanza di poteri visto che non riusciva nemmeno a raccomandare una persona”.

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