Nord Corea, Kim Jong-il verrà imbalsamato

Parlando onestamente, prima che in questi giorni ci giungessero le poche immagini dalla Corea del Nord in seguito alla morte del “Caro Leader” Kim Jong-il, padre e padrone feroce del suo popolo, dovremmo ammettere di non avere avuto in precedenza modo di approcciarci anche solo mediaticamente a questa realtà, non solo e tanto per causa nostra, ma soprattutto per l’assenza della benché minima libertà si stampa in uno dei Paesi con la peggiore censura al mondo. E quando abbiamo visto le immagini quasi di isteria collettiva, con la gente in fila davanti a un qualche luogo simbolo o statua del presidente defunto, ci siamo posti essenzialmente due domande: ma come è possibile che piangano un uomo così spietato, di una famiglia così spietata? E poi: ma il comunismo non ha imposto anche in Corea l’ateismo? Dunque, come è possibile che la figura di Jong-il venga dipinta al pari di un santo o di un vero dio, con connotazioni chiaramente mistiche e religiose, non certo ossequiose della dottrina atea?

In effetti, anche l’Urss di Stalin visse lo stesso sentimento e non per questo sotto l’uomo di acciaio vi fu una qualche forma di libertà religiosa.

Si potrebbe rispondere semplicisticamente che dopo decenni trascorsi sotto il dominio assoluto di un uomo solo al comando, la sua scomparsa comporta sempre una forte emozione collettiva. E questo è senz’altro vero. Ma ciò che è altrettanto indubbio è che le due generazioni di Kim hanno creato un culto della loro personalità che non è dissimile da quello di una vera e propria religione. Il padre del presidente appena defunto, Kim Il Sung, viene definito ancora oggi “presidente eterno”, così come il figlio di Kim Jong-il, il ventisettenne e certamente poco avvenente Kim Jong-un è stato qualche giorno fa descritto come “una creatura del cielo”.

Siamo cioè al paradosso (ma non è la prima volta) di un comunismo ateo dai tratti religiosi, benché riservati solo agli spietati interpreti della dottrina marxista. Per questo, dopo i funerali, fissati per il 29 dicembre, Kim Jong-il dovrebbe essere imbalsamato, come ai tempi toccò al padre. Un modo per tenerne vivo il ricordo e il timore reverenziale che con esso il corpo di Kim continuerà a trasmettere.

 

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