USA, doppia botta per Newt Gingrich su divorzio e stop primarie in Virginia

Mancano sette giorni all’inizio della celebrazioni delle primarie del Partito Repubblicano che dovrà scegliere il candidato da schierare contro il presidente Barack Obama per la corsa alla Casa Bianca di novembre. Il primo stato a dare il via alle danze sarà l’Iowa, in cui i sondaggi darebbero in vantaggio Newt Gingrich e Mitt Romney sarebbe soltanto terzo, alle spalle anche di Ron Paul, il candidato della destra libertaria. Gingrich è dato da settimane al primo posto nei sondaggi a livello nazionale, con un distacco su Romney che sembra essersi consolidato anche di parecchi punti percentuali. Tuttavia, il dato che conta è quello stato per stato, sia per l’aspetto tecnico della ripartizione dei seggi per i Grandi Elettori nella convention agostana del GOP, sia soprattutto per l’aspetto psicologico che una vittoria nei primi stati chiamati al voto avrebbe sull’elettorato.

Ma questa settimana è costellata di almeno un paio di ostacoli e questo non è un buon segno a ridosso delle elezioni in Iowa. La Cnn ha pubblicato alcuni dossier per i quali Newt Gingrich avrebbe mentito sulla fine del suo primo matrimonio (è già al terzo). Infatti, risulterebbe che sia stato lui a chiedere il divorzio, non già la moglie.

Ma anche la figlia dei due aveva affermato che sarebbe stata la madre a chiedere la separazione, anche se in queste settimane rifiuta di farsi intervistare. Attraverso il suo portavoce, il candidato sostiene che legalmente la richiesta l’ha presentata lui, ma era stata la moglie a chiederglielo. I documenti della Cnn parlano del rifiuto della moglie di firmare le carte del divorzio. E mentire sulla famiglia non è cosa di poco conto negli USA.

E un’altra grana nella incredibile campagna elettorale per l’ex speaker della Camera è rappresentata dal voto in Virginia. Per candidarsi erano necessarie 10 mila firme, ma sia Gingrich che il governatore texano Rick Perry non le hanno presentate in tempo, visto che la scadenza dei termini era stata fissata per le ore 17 del giovedì scorso. Risultato: i due saranno esclusi dalla corsa in uno stato importante per la nomination, specie se fino alla data del 6 marzo, giorno del voto, le schede della Virginia fossero determinanti per fare spiccare il volo a qualche candidato.

 

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