Cina batte USA per Ipo, ma sua borsa perde 23% in un anno

Un altro segno dei tempi è lo spostamento di attività economiche dall’Ovest all’Est del mondo, come indicano anche i dati di Dealogic, riguardo alle Ipo (Initial pubblic offering), nelle piazze finanziarie del pianeta. La Cina, con le sue tre piazze di Shenzen, Shangai e Hong Kong, nel 2011 ha raccolto nelle Ipo 73 miliardi di dollari, contro gli appena 30,7 miliardi di New York e i 18 miliardi di Londra.

Quindi, nel suo insieme, la potenza cinese più che doppia quella americana. L’ultima volta che New York è stata in testa alla classifica era il 2008. Da allora, è stata sempre spodestata dalla prima posizione da Hong Kong, che da sola nel 2011 ha raccolto 30,9 miliardi.

E pensare che quest’anno a Wall Street ci sono state Ipo di peso, come quelle di LinkedIn, Groupon, Zynga. Tuttavia, anche lo stesso peso delle raccolte pubbliche iniziali a Pechino è di molto diminuito, se si pensa che il suo valore complessivo nel 2011 è crollato a meno della metà, rispetto al 2010, mentre negli USA il calo è stato contenuto al 6%.

E neppure nel colosso asiatico, infatti, si può dire che siano stati tutte rose e fiori nel 2011. La borsa di Pechino è stata tra le peggiori al mondo, come performance, perdendo il 23% del suo valore di capitalizzazione, in linea con gli stessi dati italiani. Ne hanno risentito in negativo proprio le stesse Ipo, perché molte sono state annullate e rimandate, in attesa di tempi migliori.

Per questo, nonostante tutto, il primato che Pechino riesce a mantenere per il terzo anno consecutivo è qualcosa di estremamente importante.

 

 

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