Immatricolazioni, per Federauto dicembre 2011 chiude con il “botto”

I dati ufficiali ancora non ci sono ma le previsioni non lasciano ben sperare. Ad azzardare una prima stima delle immatricolazioni di dicembre è Federauto che preannuncia una chiusura dell’anno con il “botto”, quello del crollo del mercato dell’auto in Italia, che a dicembre incasserebbe  l’ennesimo segno meno del 2011: -16% rispetto allo scorso anno.

La previsione di Federauto, sulla base di un sondaggio effettuato tra i concessionari, è la chiusura del mercato di dicembre con circa 110.000 nuove immatricolazioni. Qualora la stima dovesse essere confermata, male anche per i numeri dell’intero anno 2011:  circa 1.745.000 immatricolazioni, con una riduzione dell’11%, rispetto al già deludente 2010.

“Si chiude – ha dichiarato Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto – un anno tragico in cui siamo passati dagli incentivi del 2009 ai disincentivi del 2011. Le accise sui carburanti, l’aumento dell’Imposta Provinciale di Trascrizione, il superbollo per le auto prestazionali, gli aumenti dell’Iva, dell’RC, dei pedaggi autostradali sono un attacco concentrico e insensato al mondo dell’auto e ai nostri clienti. Se lo Stato non interverrà il mercato del 2012 esprimerà meno di 1.700.000 immatricolazioni – ha precisato Pavan Bernacchi – il che si tradurrà in una ecatombe di posti di lavoro, di concessionarie distrutte, con un forte danno per lo Stato stesso, che introiterà miliardi di Iva e tasse varie in meno. Ô evidente che se si aumentano solo le tasse crollano i consumi. E la nostra società, senza consumi, può già dichiarare bancarotta”. “Fino ad ora, con grande senso di responsabilità, abbiamo lasciato che lo Stato per salvare l’Italia ci danneggiasse fino quasi a distruggerci, però – conclude Pavan Bernacchi – confidiamo che a gennaio nel pacchetto ‘cresci Italia’ l’auto rientrerà da protagonista. Abbiamo bisogno di supporti alla domanda per tenere in vita le nostre aziende, dare continuità ai nostri dipendenti, e continuare nel processo di svecchiamento del parco auto con benefici per l’ambiente e la sicurezza. Siamo a disposizione del Governo per illustrare il nostro piano di crescita e rilancio. L’Italia può ripartire anche dall’auto”.

La previsione nera di Federauto poco si discosta da quella di Unrae, l’associazione delle case estere presenti in Italia, che proprio in occasione della tradizionale conferenza stampa di fine anno, due settimane fa, aveva preannunciato a dicembre un calo del 14% rispetto allo scorso anno con  113 mila unità, mentre  il Centro Studi Promotor, lo scorso 30 novembre scorso, aveva previsto un calo del 14,7% con un mercato fermo a  112.000 immatricolazioni.

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