Tassa sulle vincite, da ieri colpiti pure i fortunati al gioco

In tempi di crisi, c’è un settore che non solo non accenna a mostrare segni di flessioni, ma anzi rinvigorisce, per effetto della speranza degli italiani di superare le proprie difficoltà, puntando sulla fortuna. Parliamo del gioco, delle lotterie, dei gratta e vinci; insomma, di tutto quel settore delle scommesse, che rappresenta sempre più un pilastro crescente della nostra economia.

Ma con il nuovo anno non sfuggiranno nemmeno i vincitori fortunati alla sete fiscale del governo Monti. Già prevista con la manovra estiva di Tremonti, ma non ancora regolamentata fino all’ultima manovra correttiva, la tassa sulle vincite del 6% è entrata in vigore sin da ieri e sarà applicata sulle riscossioni dall’1 gennaio 2012.

Quest’ultimo aspetto è importante, perché a pagare la nuova tassa non saranno solo coloro che avranno vinto a partire da ieri, ma quanti pur avendo vinto nel 2011, a partire da ieri riscuoteranno la vincita. Quindi, si tratta di fatto, di una tassazione retroattiva. Essa si applica a tutte le vincite di importo superiore ai 500 euro.

Grazie a questa tassa, il governo punta a racimolare un miliardo, ma è evidente che cambieranno molte cose nella percezione degli scommettitori. La tassa si applica, ad esempio, non solo su lotto, superenalotto, gratta e vinci e via discorrendo, ma anche su lotterie istantanee e che offrono vitalizi, come Win for Life.

Da ieri, pertanto, coloro che avranno avuto la fortuna di vincere con Win for Life, non riscuoteranno più 6000 euro al mese, bensì 5640 euro mensili.

Stesso discorso per i patiti del poker online. Qualora sul piatto vi sia una cifra che si ritiene possa essere superiore a 500 euro, essa sarà soggetta alla nuova tassazione.

Secondo il direttore dei Monopoli, Raffaele Ferrara, questa tassa non dovrebbe mutare le abitudini della domanda, non applicandosi al 95% dei casi di vincita. Certo, è pur sempre bello vincere il 94% di qualcosa che niente, ma è altrettanto chiaro che questo nuovo balzello potrebbe determinare una diversa percezione della domanda, la quale potrebbe riposizionarsi. Vedremo come.

 

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