Nuovo record dei prezzi della benzina, al via lo sciopero dei consumatori

Non si arresta l’aumento dei prezzi della benzina: questa mattina i rifornimenti per gli automobilisti sono costati ancora qualche centesimo in più rispetto alle cifre già alte registrate nei giorni scorsi. Una situazione ormai insostenibile che ha indotto il Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (Casper, formato da Adoc, Codavoncs, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori) a confermare lo sciopero proclamato per il 5 e il 6 gennaio.

AUMENTO PREZZI BENZINA – Questa mattina, secondo i dati diffusi dalla staffetta quotidiana, le compagnie Eni, Esso, Q8 e Totalerg, hanno rivisto al rialzo i prezzi della benzina: la media nazionale della verde è cresciuta di 0,4 centesimi, toccando quota 1,737 euro al litro, mentre il diesel ha superato 1,7, raggiungendo il prezzo di 1,703 euro al litro, con aumento di 0,6 centesimi. Prezzi ancora più alti in alcune parti di Italia, a causa delle addizionali regionali: nelle Marche è stato sfondato il muro dell’euro e 80 centesimi, toccando il prezzo di 1,817; non va meglio in Liguria dove la benzina è arrivata a 1,781 euro. Per il diesel solo il Veneto si ferma sotto l’euro e settanta, mentre Bolzano fa segnare il prezzo record di 1,735 euro.

CAUSE AUMENTO BENZINA – Alla base dell’aumento dei prezzi, ormai incontrollato, c’è sì la salita del Brent dopo la diffusione della notizia di un accordo tra i paesi dell’Unione Europea sull’embargo per le importazioni di petrolio dall’Iran, ma anche le difficoltà di Petroplus con le tensioni sulle disponibilità dei derivati nel vecchio continente. Davanti a tale situazione, le compagnie non sono riuscite a mantenere invariati i prezzi.

SCIOPERO CONSUMATORI – Davanti al persistere di una situazione divenuta ormai insostenibile per le tasche di una normale famiglia italiana, il Casper ha invitato i cittadini ad astenersi dal fare rifornimento oggi e domani. In una nota diffusa dallo stesso Casper e da Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons, si chiede al nuovo ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera di convocare “a un unico tavolo di confronto l’Unione petrolifera, le associazioni dei gestori degli impianti e le associazioni di consumatori, per stabilire finalmente nuove regole finalizzate ad aumentare la concorrenza nel settore e punire le speculazioni sui prezzi”; nella nota si spiega come “la situazione dei prezzi dei carburanti in Italia è ormai drammatica” e se non si interverrà in qualche modo, ogni automobilista nell’anno appena cominciato “si troverà a spendere 202 euro in più solo per i rifornimenti di benzina e gasolio”.

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