Liberalizzare per crescere, le proposte Antitrust

Liberalizzare e privatizzare i servizi pubblici locali. Vietare i lavori in house per gli appalti pubblici. Razionalizzare la rete di distribuzione dei carburanti e, nello stesso tempo, incentivare l’autonomia dei gestori delle pompe. Ed ancora eliminare le tariffe minime nell’ambito dei servizi di autotrasporto, ampliare la pianta organica dei notai, ed abolire in materia di professioni qualsiasi tariffario. Sono queste solo alcune delle proposte che l’Antitrust, Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, ha formulato e proposto sia al Parlamento, sia al Governo affinché nel nostro Paese la crescita economica possa ripartire nel più breve tempo possibile.

Secondo l’Autorità, tra l’altro, c’è bisogno di intervenire anche sul sistema ferroviario italiano attraverso la garanzia di terzietà della gestione della rete infrastrutturale. Così come nel settore degli aeroporti e delle autostrade occorre da un lato ridurre la durata delle concessioni, e dall’altro occorre anche rivedere quelli che sono i meccanismi per la determinazione delle tariffe.

L’Antitrust, nell’ambito delle proposte formulate, non si è scordato del settore bancario, dove andrebbe vietata la vendita delle polizze associate ai mutui da parte dello stesso Istituto che eroga il credito ipotecario. E dal fronte assicurativo, secondo l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato in materia di Rc auto occorre che il meccanismo del risarcimento diretto, escludendo comunque i danni alla persona, venga migliorato. Le proposte dell’Autorità arrivano in una fase importante per il Governo Monti visto che c’è grande attesa per la cosiddetta “fase 2” dopo la pesante manovra finanziaria approvata nelle scorse settimane.

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