Il cane in ospedale accanto alla padrona

Chi possiede un cane sa che andando in giro con il suo amico a quattro zampe deve rispettare tutta una serie di regole di convivenza civile.

Tra queste, quella di lasciare il nostro povero amico legato fuori a un negozio, se sulla porta di questo vi è affisso il tipico cartello “Io non posso entrare”. Tuttavia sono molti i titolari di attività che oggi scelgono di non negare l’entrata ai cani, purché il padrone provveda ad ogni tipo di problema.
A Varese è successo molto di più. Un episodio che per la gioia degli amanti degli animali potrebbe essere il primo di una lunga serie.

Una donna ricoverata per gravi patologie in una clinica di Varese aveva espresso il grande desiderio di vedere il suo cane di tanto in tanto, ma il regolamento della clinica non prevedeva nulla di tutto questo e nessun animale era ammesso in corsia, almeno fino a quel momento.

La donna ha allora deciso di rivolgersi al tribunale e la decisione è stata tutt’altro che inutile. Il giudice tutelare di Varese, Giuseppe Buffone, ha analizzato il caso e ha dato pienamente ragione alla donna. Nella sentenza, infatti, il giudice ha dichiarato che “il sentimento per gli animali costituisce un valore e un interesse a copertura costituzionale”.

Parole importanti per una società in cui si ha sempre più l’impressione che la legge non sia dalla parte degli animali e di chi a loro è fortemente legato. Impossibile, poi, non pensare all’aiuto che ogni animale potrebbe dare al padrone malato nel periodo di degenza, dal momento che non esiste medicina più forte dell’affetto di un animale.

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