New Hampshire, Mitt Romney vince con 40%

Nessuna sorpresa al voto nel New Hampshire, che ieri doveva esprimersi sul rivale da piazzare contro il presidente Obama alle presidenziali del 6 novembre. La vittoria è stata nettamente conquistata da Mitt Romney, l’ex governatore del Massachussetts, che ha ottenuto il 40%, contro il 23% del candidato della destra libertaria Ron Paul, il 17% di Jon Huntsman, il 10% di Newt Gingrich e solo il 9% di Rick Santorum. Quest’ultimo aveva ottenuto un successo inatteso nel voto in Iowa, la settimana scorsa, di fatto perdendo per soli 8 voti di scarto con Romney. Il successo qui è stato invece netto per quest’ultimo, che adesso potrà presentarsi alle primarie di South Carolina e Florida come l’unico candidato da battere.

Ormai, la campagna elettorale di Romney non è minimamente incentrata sulle polemiche con gli avversari interni, bensì contro la Casa Bianca. Ciò è il frutto sia di una strategia ben consolidata, ossia di “snobbare” gli altri candidati Repubblicani ed evitare di dare loro spazio mediatico, ma è anche conseguenza del fatto che ormai la nomination di Tampa sembra per lui certa. E se ciò è vero, allora tanto vale che concentrarsi sulla sfida finale.

Il voto nel New Hampshire era considerato molto importante, contrariamente a quello in Iowa, dove a Romney sarebbe bastato anche un secondo posto. E il candidato non ha deluso e ha dimostrato di godere di una macchina organizzativa davvero imponente, che gli ha consentito in tutti questi mesi di resistere dinnanzi ai tentativi degli altri sfidanti di logorare la sua immagine e fortuna ha voluto che un pò tutti con le loro gaffes gli hanno cucito addosso l’immagine di un uomo che certamente non entusiasma, ma almeno è ritenuto credibile e seriamente in pole position per la vittoria alle presidenziali vere e proprie.

E che i toni anti-Romney non funzionino più, ma al contrario siano controproducenti, lo dimostra anche lo scarso risultato ottenuto da Newt Gingrich, che solo un paio di settimane fa trionfava nei sondaggi, ma ieri era quasi non pervenuto, con il suo misero 10%, ottenuto sbraitando contro Romney, appunto.

Anche tra la stessa base conservatrice c’è la sensazione che votare per lui significhi mettere al sicuro una possibile vittoria contro Obama. E la stessa Casa Bianca rilascia dichiarazioni contro Romney, di fatto il candidato alla nomination del GOP.

 

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