Istat, inflazione dicembre 3,3%. Debito scende a 1.905 miliardi

L’istituto nazionale di statistica ha da poco diramato i dati sull’inflazione a dicembre, che ha registrato un tasso su base annua del 3,3%, in crescita dello 0,4% su novembre. Complessivamente, quindi, il tasso medio d’inflazione nel 2011 è stato del 2,8%, quasi il doppio dell’1,5% che si era registrato nel 2010 e dato più alto dal 2008.

Ad avere spinto sull’acceleratore dei prezzi è stata soprattutto la componente energetica, che ha visto i prezzi del carburante salire del 15,8% su base annua e dell’1,9% su novembre. A dicembre, infatti, è arrivata la stangata di Monti con l’aumento vertiginoso delle accise.

Rispetto alla classica divisione tra beni e servizi, i primi hanno contribuito alla dinamica dell’inflazione per l’1,749% sul 2,8% medio, oltre la metà.

Codacons denuncia che i beni di consumo a maggiore frequenza avrebbe subito un incremento medio dei prezzi del 3,5% nel 2011 e del 4,3% nel mese di dicembre, portando l’aggravio medio per una famiglia di tre persone a 476 euro, ma che diventano 585 euro, se si facesse riferimento al solo dato di dicembre.

Potenza e Venezia sono le città in cui si sono registrati gli aumenti più vistosi dei prezzi, rispettivamente del 5,3% e del 4% annui. Al contrario,  Campobasso e Cagliari quelle in cui l’inflazione ha corso meno, con il 2,7% per entrambe le città.

Scende, invece, il debito pubblico, che a novembre si è attestato a 1.905 miliardi di euro, contro i 1.908 miliardi del mese di ottobre (-0,2%) e mostra sei miliardi meno del picco storico raggiunto a luglio, quando si era attestato al livello di 1.911 miliardi.

Nei primi undici mesi del 2011, le entrate tributarie sono salite dell’1,1% a quota 330,5 miliardi.

 

 

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