Kazakistan riconferma Nazarbaiev alle urne

Il partito Nur Otan (luce della patria) avrebbe stravinto le elezioni politiche del Kazakistan, che erano state indette sei mesi fa dal presidente e fondatore del partito Nursultan Nazerbaiev. Secondo i primi exit poll, Nur Otan avrebbe ottenuto l’80% dei consensi, in calo rispetto all’88% delle elezioni de 2007. Si tratterebbe delle prime elezioni con un esito multipartitico, visto che entrerebbe alla Camera bassa anche Ak Zhol, una formazione politica guidata da un ex esponente di Nur Otan e che si batte per la tutela dello “small business”, ossia del piccolo e medio business. Non dovrebbe fare ingresso in Parlamento, sempre secondo gli exit poll, l’opposizione più intransigente contro Nur Otan, i socialdemocratici, mentre forse potrebbero entrare i comunisti “leali”.

Gli esclusi hanno denunciato di essere rimaste vittime del processo elettorale molto breve, che non avrebbe consentito loro di organizzarsi bene, ma non pare che nel Paese ci siano accuse di brogli.

Le elezioni sono avvenute in un clima di calma, sebbene da sei mesi circa lo stato dell’Asia Centrale sia sede di violenze, esplose a causa di incessanti scioperi degli operai del settore petrolifero e non molti giorni fa vi è stato un attentato di matrice islamista. Il presidente Nazarbaiev ha stravinto con lo slogan “prima l’economia, poi la politica”, per sottolineare come il prossimo mandato sarà esercitato dal Parlamento con una particolare attenzione ai temi sociali.

Il presidente ha anche affermato che da oggi il termine “deputato” dovrà essere di uso popolare e sinonimo di uomo che aiuta la gente e non di lobbista, come è stato fino ad oggi.

La figlia del presidente, Dariga, recandosi al voto, ha affermato che queste sono le prime elezioni multi-partitiche per il Kazakistan e che il Paese deve trasformarsi al più presto in un sistema presidenzial-parlamentare. Parole importanti le sue, visto che molti la considerano il successore del 71enne presidente.

In effetti, il voto di ieri è avvenuto con una legge elettorale, nata sulla spinta delle pressioni della UE, per consentire in Parlamento l’ingresso anche di seconde e terze formazioni.

Il Kazakistan è ad oggi considerato lo stato dell’Asia centrale più stabile e florido, anche se lo stesso Nazarbaiev avrebbe intenzione di proporre un pacchetto di riforme, ma senza accelerazioni improvvise, dopo quello che viene avvertito come il disastro della Russia degli anni Novanta.

 

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