Berlusconi sempre più indeciso: Monti o elezioni?

Una sola cosa è certa. Se si andrà avanti così, il PDL non arriverà al 2013, perché si sfalderà prima in tanti pezzi e sarà privo di elettori. Gli umori, ancora prima dei sondaggi, dicono che la base del partito è fortissimamente critica verso il governo Monti e non concepisce il sostegno del PDL all’esecutivo. Tutto questo rende difficile per il presidente Berlusconi questa fase politica. Fosse solo per l’istinto, avrebbe già staccato la spina o meglio non l’avrebbe neppure attaccata. Tuttavia, è l’evolversi della crisi a determinare nelle prossime settimane il corso della politica e da questo punto di vista le cose non sono affatto confortanti.

E allora, il sostegno obbligato rischia di logorare del tutto un partito già nato malissimo, con mille capi e capetti più sensibili a questioni proprie personali che non a quelle del PDL e della politica.

C’è poi la questione delle alleanze. La Lega è stata chiara e sia Bossi che Maroni premono per rompere l’alleanza con il PDL, il primo minacciando ciò nel caso in cui Berlusconi continuasse a sostenere il governo Monti. Certo, se si va con la Lega si rischia di non imbarcare l’altro alleato, l’UDC, ma sembra chiaro che Casini non abbia intenzione di allearsi con nessuno, puntando, invece, ad andare da solo alle elezioni e a disarticolare le due coalizioni, in caso di successo del Terzo Polo.

Il rischio di perdere le elezioni, se fossero anticipate a questa primavera, sarebbe molto alto. Lo sa bene il Cav, che legge quasi quotidianamente i sondaggi e conosce le cifre miserrime a cui è arrivato il suo partito, che ha nauseato una fetta ampia degli italiani, con liti interne da pollaio ingovernabile e con scandali, che al netto del garantismo dovuto, danno l’idea  spesso di una cozzaglia di personalità poco propense al bene pubblico.

E non ha aiutato nemmeno il sostegno a Monti, perché è poco credibile un Alfano che parla contro l’inasprimento fiscale, che ha votato e approvato qualche minuto prima in Aula.

Per questa ragione, Berlusconi starebbe valutando una terza ipotesi, ossia quella di ritirare la propria fiducia in tarda primavera, ma senza andare alle elezioni. Il PDL passerebbe all’opposizione, per potere catalizzare il voto degli scontenti e tartassati da Monti. Ci riuscirà? E soprattutto: sarà credibile una tale operazione?

 

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