L’Ue firma il trattato ACTA, crescono le polemiche

L’Unione Europea ha firmato a Tokyo il trattato ACTA, Anti-Counterfeiting Trade Agreement, che prevede dei provvedimenti contro la pirateria informatica per la tutela del diritto d’autore. Le trattative per approvare questo trattato sono cominciate nel 2007 e si sono concluse solo oggi, con la firma dell’Unione Europea. L’ACTA aveva creato molte polemiche da subito, in quanto le trattative iniziate nel 2007 sono rimaste nascoste all’opinione pubblica fino al 2010, quando il Parlamento Europeo sancì l’obbligo di trasparenza.

Questo “accordo anti-contraffazione” prevede una serie di norme per combattere la pirateria informatica e per tutelare la proprietà intellettuale in tutte le sue forme. In pratica, dopo la firma dell’ACTA, ogni detentore di diritto d’autore potrà contattare il provider che ha contributo alla diffusione del suo materiale per conoscere l’identità dei soggetti che scaricano o condividono il suddetto materiale protetto. In questo modo, il detentore del diritto d’autore potrà decidere di agire direttamente contro chi usufruisce del suo materiale.

La polemica principale contro l’ACTA riguarda proprio questo aspetto del trattato, che secondo molti andrebbe a violare la privacy degli utenti di Internet a favore della tutela del mercato. L’adesione al trattato dovrà comunque essere discussa a Strasburgo e solo quest’estate ci sarà il voto finale per decidere se aderire o meno ai provvedimenti previsti dall’ACTA.

Le proteste sono già cominciate: oltre alle manifestazioni di dissenso online, in Polonia migliaia di persone sono scese in strada a manifestare contro il trattato. Le manifestazioni di dissenso più numerose si sono verificate nel centro di Varsavia, nei pressi della sede della rappresentanza dell’Ue. I manifestanti e chiunque stia protestando contro l’ACTA credono che il trattato rappresenti una sostanziale limitazione alla libertà individuale degli utenti di Internet.

Intanto il gruppo hacker Anonymous ha fatto sapere su Facebook che procederà «ad azioni mirate contro la Commissione europea ed il Consiglio europeo». Già subito dopo la firma del trattato, nella giornata di ieri, il sito del Parlamento Europeo era stato oscurato per un paio d’ore. Anonymous non ha confermato l’attacco; può darsi che il malfunzionamento sia dipeso dal gran numero di utenti che ha cercato di connettersi subito dopo la firma dell’ACTA.

Al coro di proteste contro il trattato non si sono unite le voci di alcuni addetti ai lavori di uno dei settori più colpiti dalla pirateria, il settore musicale. Enzo Mazza, presidente della Federazione industria musicale italiana, ha dichiarato: «Queste polemiche sono eccessive. L’accordo non modifica nessuna norma comunitaria o italiana ma armonizza solo le procedure per rendere più efficace la lotta alla pirateria e alla contraffazione posta in essere da organizzazioni criminali come Megaupload o dalla camorra».

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