Processo Mills: Berlusconi ricusa i giudici

Niccolò Ghedini e Piero Longo, i due legali di Berlusconi nell’ambito del processo Mills, hanno depositato ieri in tribunale un’istanza di ricusazione nei confronti del collegio giudicante del Tribunale di Milano, presieduto da Francesca Vitale. Il documento, firmato personalmente da Berlusconi, accusa i giudici di avere un “convincimento colpevolista” nei confronti dell’imputato.

I due legali avevano annunciato delle “iniziative” contro il collegio già giovedì, dopo la decisione dei giudici di tagliare alcuni testimoni della difesa: le deposizioni di Flavio Briatore, Paolo Marcucci e Livio Gironi sono state considerate superflue e quindi eliminate dagli atti. L’altro motivo per cui Berlusconi ha deciso di presentare l’istanza di ricusazione è la ravvisata “intenzione persecutoria” dei giudici, che avrebbero fissato numerose udienze in date ravvicinate al fine di arrivare in fretta ad una condanna ed evitare la prescrizione. La questione delle date d’udienza ravvicinate era già stata posta da Ghedini e Longo qualche settimana fa, quando i giudici comunicarono il calendario.

Comunque sia, non è stata ancora chiarita la data precisa in cui scatterà la prescrizione: per il collegio giudicante il termine scadrà il 14 febbraio, per gli avvocati di Berlusconi fra il 31 gennaio e i primi di febbraio. Intanto la sentenza di primo grado è stata fissata per l’11 di febbraio, sempre che l’istanza di ricusazione non venga approvata.

Dopo le dichiarazioni di Berlusconi, che aveva parlato più volte di “processo politico” e di “condanna già scritta”, ora la parola passa alla Corte d’Appello, che dovrà valutare l’ammissibilità dell’istanza di ricusazione. La decisione dovrebbe arrivare entro pochi giorni, ma intanto il processo va avanti. Non è la prima volta che Berlusconi presenta, all’interno del processo Mills, un’istanza di questo genere: già nel 2008 presentò un’identica istanza contro Nicoletta Gandus, giudice che allora presiedeva il collegio giudicante. In quel caso però, l’istanza fu respinta.

Nel frattempo, la decisione di Berlusconi ha già fatto nascere le prime polemiche. Michele Vietti, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, ha dichiarato ai microfoni di Radio 24 : “Il processo per sua natura deve arrivare a una decisione nel merito”, definendo poi “giusto” il tentativo dei giudici di accelerare il processo per evitare che scatti la prescrizione.

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