Fusione Unipol-FonSai, decisione presa. Ligresti restano azionisti

Molte conferme, ma anche qualche novità clamorosa nell’annoso capitolo del salvataggio della holding della famiglia Ligresti, Premafin. Il segretario del consiglio di amministrazione di Fondiaria Sai, controllata Premafin, Fausto Rapisarda, vicino a Salvatore e ai tre figli, ha affermato, infatti, che con Unipol sarebbe già stato raggiunto un accordo, i cui dettagli saranno resi noti solo dopo i cda di FonSai, Premafin e Unipol.

Una prima novità, rispetto alle indiscrezione dei giorni scorsi, consiste nel fatto che Unipol non entrerà direttamente in Premafin, rilevando subito le azioni dei Ligresti, bensì attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale da 350 milioni di euro e riservato, che farà così diventare la compagnia assicurativa bolognese azionista di controllo.

L’altra novità di rilievo è che i Ligresti, alla fine della ricapitalizzazione, rimarranno azionisti con il 25%. In sostanza, nel loro caso, si tratterà di diluire il capitale, ma non di uscire completamente dalla holding. Oggi, i tre fratelli controllano direttamente e indirettamente il 50% di Premafin, ma si dubita sul fatto che il 20% nelle mani di società che fanno capo a due fondi con sede in altrettanti paradisi fiscali, siano ad essi riconducibili.

Le altre parti dell’accordo, invece, sarebbero in linea con le previsioni delle ultimissime due settimane. In sostanza, si passerà per altri due aumenti di capitale, uno per Unipol stessa e uno per FonSai, e solo alla fine di queste operazioni si giungerà a una fusione a quattro: Unipol, Premafin, FonSai e Milano Assicurazioni, quest’ultima controllata da FonSai.

Resta da vedere se Consob, Isvap e Antitrust abbiano rilevi da eccepire a un’operazione, che certamente concentrerà l’offerta del mercato assicurativo, così come potrebbe non beneficiare i piccoli azionisti.

 

 

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