Finger food: mangiare con le mani è uno stile

Il galateo a tavola ci impone sempre alcune accortezze che riguardano cose come la postura, come e dove porre il tovagliolo, quali posate usare a seconda del piatto presentato, la grandezza dei bocconi e molte altre regole. In nostro soccorso arriva Finger Food. Questo termine inglese sta ad indicare i cibi che è possibile mangiare con le mani come fossero delle eccezioni all’etichetta da seguire.

Finger Food inizia la sua storia nel 2002 prendendo di fatto posto tra gli antipasti e gli aperitivi. Salatini, tartine e patatine padroneggiano la parte degli aperitivi, mentre prodotti regionali come bruschette, tramezzini e focacce vengono serviti come antipasti. Piano piano l’elenco del cibo che si mangia con le mani si infoltisce con l’aggiunta di ali di pollo, formaggi e olive.

A dieci anni dalla sua nascita, il finger food, viene definito una vera e propria branca della gastronomia. Ottimo per aperitivi e rinfreschi viene usato sempre più spesso anche in cerimonie formali come i matrimoni. Il cibo servito varia a seconda dell’occasione: per un’occasione frivola o un pasto tra amici si potranno servire patate fritte, salatini, frutta a spicchi e biscotti; per un’occasione importante sono stati creati bocconcini raffinati arricchiti da caviale, spiedini di frutta, barchette di gamberetti, scaglie di parmigiano tagliate sul momento dalla forma e molto altro.

Gli esperti del settore indicano, come chiave del successo del finger food, la versatilità e l’originalità dei singoli pezzi che sanno abbinare gli alimenti per contrasto o analogia. Ecco allora che la classica barchetta di gamberetti, per esempio, evidenzierà il contrasto tra la friabilità della pasta sottostante con la morbidezza dei gamberi e la cremosità della salsa di accompagnamento. Con lo stesso procedimento si potranno abbinare gusti dolci con gusti salati e via via si creeranno combinazioni davvero infinite.

Finger food non vuol dire però prendere una qualsiasi ricetta e ridurne le quantità ma è un vero e proprio stile culinario e, come tale, deve essere contraddistinto da tre caratteristiche: bontà, salubrità e bellezza. E’ necessario quindi che i prodotti siano genuini e che tutto ciò che viene utilizzato per servirlo sia pratico oltre che bello da vedere. Finger food è inoltre un vero e proprio percorso sensoriale ed emotivo che coinvolge i 5 sensi: si comincia con la vista, le pietanze sono sempre presentate accuratamente e hanno un ottimo impatto visivo; nel momento in cui prendiamo in mano la pietanza, il tatto ci dirà se è calda o fredda, morbida o dura; l’olfatto si attiva nello stesso istante in cui portiamo il boccone alla bocca e già ci fa venire l’acquolina; l’udito viene invece stimolato al primo morso, la fragranza di pasta frolla, della pasta sfoglia e della perfetta doratura catturano i nostri sensi; al primo assaggio il gusto ci rivelerà il sapore, dolce o salato o un mix di entrambi.

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