Show Roma: 4 schiaffi all’Inter

I dubbi alla vigilia della sfida dell’Olimpico erano parecchi. Roma reduce dalla dolorosa sconfitta di Cagliari, Inter fermata a S. Siro dal Palermo. Punti in comune: i quattro gol subiti da entrambe le squadre, non certo un toccasana per presentarsi all’appuntamento clou.

In quella che doveva essere una partita equilibrata, almeno nelle previsioni, spunta invece una vera e propria lezione di calcio dei giallorossi sulla squadra di Ranieri. Nerazzurri con una lunga lista di indisponibili (Sneijder e Alvarez su tutti) e con il classico 4-4-2, mentre la Roma ritrova De Rossi davanti alla difesa ed il trio d’attacco composto da Totti, Borini e Lamela.

La partenza dei ragazzi di Luis Enrique fa intuire quale sarà il copione del match: romanisti in possesso di palla ed Inter chiusa nella speranza di ripartire. Piano che non va a buon fine per Zanetti e compagni, costretti a cambiare subito strategia dopo la rete di Juan al 13′ arrivata con un colpo di testa su corner. L’atteggiamento interista però non cambia, costringendo Milito a fare tutto da solo, partendo dalla trequarti e arrivando al limite dell’area avversaria, ma il suo destro è facile preda di Stekelenburg.
I nerazzurri restano ipnotizzati dal palleggio della Roma, che nel finale del primo tempo colpisce ancora: Totti serve lo scatto di Borini, che mette a sedere Samuel con una finta e batte Julio Cesar per la seconda volta.
Ranieri opera due cambi all’intervallo, togliendo Samuel e Pazzini per inserire Cordoba e Poli, nel tentativo di rinfoltire il centrocampo e limitare il possesso avversario. Mossa che non riesce, perché dopo soli 4′ della ripresa la difesa nerazzurra si fa sorprendere sul lancio di Juan lanciando Borini libero di battere a rete e siglare la sua prima doppietta in campionato. L’Inter non c’è e la Roma chiude il poker nel finale con il nuovo entrato Bojan, che si fa beffe della difesa avversaria e calcia il diagonale del 4-0 finale.

Festa per la Roma, che vince e incanta per idee e qualità di gioco, unendo una grande produzione offensiva alla solidità ritrovata nel reparto arretrato. Imbarazzante prova per l’Inter, che non entra mai in partita e si rassegna alla sconfitta senza neanche lottare, preferendo restare chiusa in difesa piuttosto che reagire. Atteggiamento non spiegabile con l’alibi delle tante assenze.

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