Sull’articolo 18 Bonanni e Angeletti spiazzano tutti: “Ecco la nostra proposta”

Quella sull’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori è una polemica infinita che sembra quasi alimentata apposta dalla maggior parte dei media, pronti a cogliere al volo e mettere in evidenza qualunque espressione o singola parola dei “contendenti” che si presti ad essere benzina sul fuoco. Sembra pensarla così anche Raffaele Bonanni, che in una lunga intervista a Il Sole 24 Ore ha parlato oggi di troppa “enfasi per fini mediatici” che ha di fatto spostato l’attenzione dalle vere questioni che sono sul tavolo di trattativa con il governo Monti. Fortunatamente, oggi è stato anche il giorno di una interessante novità che lo stesso Bonanni ha illustrato, non prima di chiarire che nella sua esperienza con imprenditori di “tutto il mondo” non gli è mai capitato di sentir motivare la mancanza di investimenti nel nostro Paese con una pretesa difficoltà a licenziare, ma piuttosto, ad esempio, giustificarla con i lunghi tempi della giustizia, l’alta tassazione, la mancanza di infrastrutture insufficienti, non tacendo l’eccesso di burocrazia e la spesso conseguente corruzione.

In ogni caso, il leader Cisl riconosce che sul tema della flessibilità in uscita si possa e si debba fare qualcosa per smussarne alcune inefficienze e storture, e si dice disponibile ad una “robusta manutenzione” dell’articolo 18, ma assolutamente non ad una sua indiscriminata abolizione.

“Ci sono problemi come le lungaggini dei processi, su cui si può intervenire con norme forti che riducano drasticamente i tempi. Tiriamo fuori dall’area dell’articolo 18 questioni come i licenziamenti economici, nella parte che si presta a distorsioni in caso di ricorso alle vie giudiziarie” ha quindi affermato Bonanni, illustrando concetti sviluppati ulteriormente dal suo “collega” Luigi Angeletti, che in un’altra intervista su La Stampa propone di “scrivere una legge” specificamente dedicata al tema: “Se le ragioni economiche per la fine del rapporto di lavoro ci sono, e nell’articolo 18 sono scritte in un modo che risultano troppo complicate per essere affermate, allora scriviamole queste benedette ragioni”. Il leader della Uil apre anche, con cautela, alla proposta ventilata dal ministro Elsa Fornero di mettere in sperimentazione quanto prima le variazioni sul modello del mercato del lavoro, presumibilmente somiglianti alle linee guida del giuslavorista Pietro Ichino, e comprendenti quindi delle “indennità di accompagnamento” per i lavoratori, dalla perdita del posto di lavoro fino all’approdo ad un altro: “Indennità, durata, condizioni a cui questa indennità può essere erogata: ciascuno di questi punti ha un costo ben preciso che il governo è bene si calcoli” specifica sul punto Angeletti.

Ma di quali norme si sta parlando, relativamente ad una maggiore flessibilità in uscita? Sembrerebbe che l’uovo di colombo sia rappresentato da una estensione ai singoli casi della normativa sui licenziamenti collettivi, la legge 223/91 che, come è noto, presuppone alcune precise condizioni affinchè una impresa possa licenziare tutti insieme un certo numero di lavoratori, attualmente dai 5 in su, proprio a causa di comprovate difficoltà strutturali, ed in genere con accordi sindacali che sugellino la “messa in mobilità” del personale, permettendogli il percepimento di un sussidio statale per un certo periodo di anni.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=c4yu-u0O5xg[/youtube]

Una proposta finalmente costruttiva, ragionevole, interessante, che attende però di passare il vaglio delle altre forze sindacali, in particolar modo la Cgil, da cui Cisl e Uil oggi affermano di non volersi assolutamente separare, come invece hanno fatto (sbagliando) in passato. Aspettando quindi Susanna Camusso, il leader Ugl Giovanni Centrella sembrerebbe frenare gli entusiasmi: “L’articolo 18 non va toccato, andrebbe semmai esteso a tutti, perché non è certo quello che frena gli investimenti” ha dichiarato in una intervista a L’Unità, arrivando a paventare, in mancanza di una intesa, anche lo sciopero generale.

Arriva invece subito il primo semaforo verde dalla politica, per bocca del Capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova, che ospite con Bonanni della trasmissione Agorà su Rai Tre, ha affermato: “Le considerazioni del Segretario della Cisl Bonanni… costituiscono una rilevante novità nella discussione sulla riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali”.

Impostazioni privacy