Emergenza gas: tagli alle forniture e attivazione centrali ad olio

Continua l’allerta per le scorte di gas: il “Comitato emergenza” del ministero dello Sviluppo ha attivato le procedure straordinarie previste dall’Unione Europea, visto il crollo delle forniture russe. Nei giorni scorsi erano già state adottate alcune misure, come l’aumento della produzione nazionale di gas, l’aumento dell’erogazione degli stoccaggi e il potenziamento delle forniture provenienti da Nord Europa e Algeria.

Il primo provvedimento preso dal comitato è quello di affiancare alle centrali elettriche a gas, quelle a olio combustibile, che potranno potenziare la produzione di energia elettrica. Il secondo provvedimento prevede di limitare o interrompere la fornitura di gas ai clienti industriali che, per contratto, hanno una fornitura “interrompibile”. Questi provvedimenti hanno lo scopo di «tutelare pienamente le utenze domestiche, per le quali sono escluse conseguenze negative», secondo il Comitato.

L’obbiettivo è quello di «comprimere al massimo i consumi», risparmiando circa 25 milioni di metri cubi di gas. La situazione italiana resta preoccupante ma non è ancora grave, considerando che i provvedimenti sono stati presi per tempo. L’incognita, al momento, resta Gazprom, la cui fornitura di gas continua ad essere incostante. Ieri, al punto di consegna di Tarvisio, sono arrivati solo 84,9 milioni di metri cubi di gas dalla Russia, quando l’Italia ne aveva chiesti 103,4 milioni.

Il ministro Corrado Passera ha assicurato che è in corso uno «stretto monitoraggio» della situazione, che non è così grave, poiché il grosso delle nostre riserve non è stato ancora utilizzato. Intanto l’amministratore delegato Eni, Paolo Scaroni, rassicura le famiglie: «non ci sarà alcun aggravio, e se ci sarà lo sosterremo noi».

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